M5s, Roberto Fico da Vigilanza Rai assicura: “No black-list dei giornalisti”

Pubblicato il 8 Giugno 2013 - 13:46 OLTRE 6 MESI FA
M5s, Roberto Fico da Vigilanza Rai assicura: "No black-list dei giornalisti"

M5s, Roberto Fico da Vigilanza Rai assicura: “No black-list dei giornalisti”

ROMA –  I giornalisti Rai possono dormire sonni tranquilli. Roberto Fico, neo presidente della Vigilanza Rai, rassicura che “non ci saranno black-list dei giornalisti”. L’interesse del Movimento 5 stelle è “tutelare la libertà d’informazione”, spiega Fico a Matteo Pucciarelli di Repubblica. Secondo il parlamentare 5 stelle la Rai è da “rifondare” e tra i primi obiettivi  c’è quello di verificare il “rispetto pieno del contratto di servizio”.

Fico dice a Pucciarelli:

“Nessuna black-list di giornalisti, mai detta o pensata una cosa del genere, piuttosto è nostro interesse tutelare la libertà di informazione”.

Ma l’obiettivo primario è il rispetto del contratto di servizio, che secondo M5s non è rispettato in alcuni punti:

“Sulla finalità del servizio pubblico, sulla pluralità, sulla libertà di espressione. In questi anni si è perso il senso stesso di cosa dovrebbe essere la Rai”.

Il sogno M5s è quello di una sola rete pubblica e di privatizzare le restanti, un “percorso da fare” secondo Fico, ma che richiede prima “passaggi propedeutici”:

“È un percorso da fare, ma prima ci sono dei passi propedeutici da compiere: la legge sul conflitto di interessi e sull’antitrust. Nonpuoi vendere una o due reti in questa situazione”.

Sugli attacchi di Beppe Grillo, leader M5s, ai giornalisti Fico commenta:

“Grillo si difende da attacchi e lo fa nel suo modo. Non è un parlamentare e non è proprietario di reti televisive. Le uniche vere aggressioni che conosco sono state due: la prima dei socialisti che lo cacciarono dalla tv; la seconda di Berlusconi che mandò via Biagi, Santoro e Luttazzi. Noi non faremo mai cose del genere”.

Fico promette poi attenta vigilanza su conti, stipendi e presunti sprechi:

“Vigileremo sui conti. Non andremo a cercare i compensi di Tizio o Caio per una questione politica, ma uno screening economico vogliamo farlo. Vanno valorizzate le competenze interne alla Rai, che sono numerose. E bisogna intervenire contro il precariato interno”.