Mafia: Confindustria contro i politici collusi

Pubblicato il 16 Marzo 2010 - 22:38 OLTRE 6 MESI FA

«Gli uomini e le donne che andranno a ricoprire incarichi politici o tecnici devono essere scelti tra profili di indiscussa moralita». Lo chiede la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che in occasione di una audizione di fronte alla Commissione parlamentare Antimafia chiede «liste pulite» e ammonisce: «Così come noi non ammettiamo nelle nostre organizzazioni ed espelliamo chi è colluso con la mafia anche la politica deve farlo impedendogli di ricoprire incarichi pubblici».

«L’atteggiamento delle istituzioni verso la criminalità è profondamente mutato rispetto al passato: ne sono testimonianza sia i provvedimenti varati dal Parlamento per predisporre strumenti più efficaci di contrasto, che l’incremento dei livelli di sicurezza sul territorio, che l’intensificazione degli interventi delle forze dell’ordine e della magistratura», sottolinea Emma Marcegaglia.

Poi la leader degli industriali aggiunge: «Tuttavia, molto rimane da fare. Adesso è necessario che anche la politica faccia la sua parte» Garantire liste pulite, espellere i collusi con la mafia dalla politica, e garantire che non abbiano accesso a incarichi pubblici sarebbe «un segnale importante non soltanto in termini di moralizzazione della classe politica.

È l’unico modo – dice la leader degli industriali – per interrompere definitivamente le collusioni e i rapporti malati tra politica e criminalità».

Oggi, in vista delle elezioni, dice Emma Marcegaglia, «occorre agire con determinazione a livello locale, nella scelta degli amministratori, nella definizione di regole certe che ne guidino l’operato e nel controllo democratico delle loro azioni, per evitare quei diffusi fenomeni di illegalità e corruzione purtroppo frequenti nell’ambito delle amministrazioni. Non è ammissibile che vi siano ancora burocrati che attraverso l’adozione di leggi ad hoc, in alcune regioni, sono protetti e resi inamovibili, a prescindere dalle capacità, dai comportamenti e dalle responsabilità».

Pesano anche le difficoltà legate alla crisi economica: «le condizioni economico-finanziarie in cui versa il Paese, con imprese che rischiano di essere sovraesposte sul piano patrimoniale e con un rapporto ancora difficile con il credito, creano un terreno fertile per le organizzazioni mafiose che possono così entrare in relazione devastante con gli imprenditori».

Sul fronte della lotta alla mafia che punta su economia e imprese Emma Marcegaglia chiede poi «una azione forte di prevenzione e contrasto alle organizzazioni mafiose nello sistema degli appalti», con «un controllo a tutto campo nei cantieri e, più a monte, sulle associazioni temporanee di impresa» per accertare che tutte abbiano le carte in regola. Serve anche «trasparenza ed efficienza delle procedure amministrative». Sono «necessari controlli più intensi e interventi di contrasto più incisivi» anche per arginare il fenomeno del riciclaggio. E serve «una intensa azione di contrasto del lavoro nero». Mentre sul fronte della prevenzione può essere importante il ruolo delle scuole: Emma Marcegaglia lo ha detto rilanciando la proposta di inserire «l’ora di legalità nei programmi scolastici».