Mafia: Quagliariello, ora commissione d’inchiesta sui pentiti

Pubblicato il 11 Dicembre 2009 - 09:42 OLTRE 6 MESI FA

Sull’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione dei collaboratori di giustizia, «in Senato c’é una proposta dei senatori Cossiga e Campagna. Noi valutiamo seriamente l’ipotesi di riprenderla e farla approvare».

Lo annuncia Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo del Pdl al Senato, in un’intervista a Libero.

«Non è possibile consentire che si delegittimi il governo», sottolinea Quagliariello. «Una cosa è accertare la verità su stragi orribili, un’altra è che la credibilità dell’esecutivo, a maggior ragione nella lotta alla mafia, possa essere scalfita da questa gestione del pentitismo».

L’esponente del Pdl interviene anche su Gioacchino Genchi, che ha scritto un libro in cui parla delle indagini condotte in qualità di consulente di diverse procure italiane per l’analisi dei tabulati telefonici. Genchi, dice Quagliariello, ha fatto un lavoro «pericoloso per la privacy dei cittadini e potenzialmente ricattatorio, che poi utilizza per scrivere libri e mandare messaggi. La lunga stagione del giustizialismo ha creato un indotto, una zona grigia dove si creano situazioni torbide al limite dell’illegalità. A questo i vertici istituzionali dovrebbero interessarsi».

Sulle dichiarazioni di Berlusconi a Bonn Quagliariello, intervistato anche dal Sole 24 Ore, afferma che «quanto abbiamo di fronte non è il problema di Silvio Berlusconi ma dello Stato. Se va in porto questa opera di delegittimazione della politica non sarà il Pd ad avvantaggiarsene. Il rischio è una pericolosissima frammentazione».