Monti: “Sacrifici equi”. Fornero: “La riforma non sia fatta a polpette”

Pubblicato il 26 Marzo 2012 - 08:31 OLTRE 6 MESI FA

Mario Monti (Lapresse)

SEUL – La riforma del lavoro non verrà stravolta dal passaggio in Parlamento. Soprattutto per quello che riguarda la riforma dell’articolo 18 e i licenziamenti economici senza reintegro, considerato il “cuore” del disegno di legge. La riforma è ”equa e incisiva”. E per questo, fermo restando che il Parlamento è ”sovrano”, cercheremo di ”avere un risultato finale, in tempi non troppo lunghi, il più vicino possibile al testo varato dal Cdm”, ha affermato Mario Monti parlando sull’aereo che lo portava da Astana e Seul.

”Sento il peso di decisioni non facili” dettate dal fatto che la situazione ”dell’Italia era piuttosto grave” ma abbiamo ”cercato di essere equi nel distribuire i sacrifici” per risanare l’Italia.

Rispondendo alle domande dei giornalisti il presidente del Consiglio è tornato sul tema del mercato del lavoro: ”Ci rendiamo conto delle difficoltà di ciascuno, e ci rendiamo conto che alla fine deve essere il Parlamento a decidere. Ed è responsabilità del governo quella di presentargli una proposta che riteniamo equa e abbastanza incisiva”.

Allo stesso tempo è dovere dell’Esecutivo ”prospettare al Parlamento le ragioni per le quali, pur essendo le Camere sovrane, cercheremo di avere un risultato finale in tempi non troppo lunghi e che sia il più vicino possibile a quanto abbiamo presentato”.

Il premier Mario Monti esprime cautela sulla ripresa dell’economia italiana. ”Lo scopo” delle riforme e dei sacrifici chiesti è ”naturalmente, quello di fare crescere l’Italia; ci vuole un po’ di tempo, non ci si può illudere che questo avvenga dall’oggi al domani, dopo qualche decennio gestito in modo non ottimale diciamo”.

Dello stesso tenore la valutazione del ministro Elsa Fornero: “Questa è una riforma seria ed equilibrata. Spero che i partiti capiscano: modifiche se ne possono fare, ma il governo non accetterà che questo disegno di legge venga snaturato, o sia ridotto in polpette”. “Questo provvedimento potrà anche subire qualche cambiamento, ma chiediamo che il Parlamento sovrano ne rispetti l’impianto e i principi basilari. In caso contrario dovrà assumersi le sue responsabilità, e il governo farà le sue valutazioni”.