Donadi e Di Centa: “Errore del Viminale, il seggio alla Camera è nostro”

Massimo Donadi (Foto Lapresse)

ROMA – Cinque seggi attribuiti erroneamente, cinque parlamentari a cui è stato attribuito un seggio per errore del Ministero dell’Interno, al posto dei legittimi destinatari. Lo denunciano Massimo Donadi e Emanuela Di Centa. C’è stato un errore nell’attribuzione di cinque seggi alla Camera da parte del ministero degli Interni. Lo rende noto Massimo Donadi (ex capogruppo Idv alla Camera, ora del Centro democratico) in una conferenza stampa a Montecitorio annunciando di aver presentato un esposto in tal senso all’Ufficio centrale presso la Corte di Cassazione. ”Ne ho parlato oggi con con il ministro Anna Maria Cancellieri – dice Donadi – che mi ha manifestato la sua assoluta volontà di collaborazione. Se l’errore fosse confermato, il ministro lo renderà immediatamente pubblico. L’errore non riguarda solo me, ma dieci persone: 5 ne uscirebbero dalla Camera e 5 vi entrerebbero”.

Secondo Donadi, per il complesso sistema di conteggio della legge elettorale in vigore ed in particolare per il complicato calcolo dell’attribuzione dei seggi (che avviene per assestamenti successivi) il Pdl perderebbe un seggio in Puglia (Roberto Marti) ed uno in Sardegna (Paolo Vella), ne guadagnerebbe uno in Molise (Sabrina De Camillis) ed uno in Friuli (Emanuela Di Centa). Il Pd perderebbe in Umbria il seggio attribuito a Walter Verini e ne acquisirebbe uno in Sardegna (Gavino Manca). Donadi dunque rientrerebbe nel riconteggio perché risulterebbe eletto in Umbria. L’ultimo caso riguarda Sel che perderebbe il seggio in Trentino (Kronbichler Florian) e ne avrebbe uno in più in Puglia (Sannicandro Arcangelo). ”L’errore è talmente palese che non vi vedo alcuna intenzionalità. L’errore – conclude Donadi – è imputabile al software del ministero”. L’esposto, precisa Donadi – segue un percorso di verifica effettuato dai politologi Gianluigi Pellegrino e Paolo Feltrin (università di Trieste) in base al quale si è avuta ”certezza” dell’errore.

Emanuela Di Centa ha spiegato: ”Come i colleghi De Camillis e Donadi presidierò l’ufficio elettorale del Viminale per evidenziare che solo l’errata attuazione della legge mi vede al momento esclusa dal novero degli eletti in Parlamento. E’ chiaro che non possiamo consentire alla burocrazia di determinare i risultati elettorali attraverso una chiara omissione nell’applicazione della norma”.

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