Matteo Salvini: “Riapriamo le case chiuse, regolamentiamo e tassiamo la prostituzione”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Gennaio 2018 - 09:05 OLTRE 6 MESI FA
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Matteo Salvini: “Riapriamo le case chiuse, regolamentiamo e tassiamo la prostituzione”

ROMA – Matteo Salvini: “Riapriamo le case chiuse, regolamentiamo e tassiamo la prostituzione”. Dopo la legge Fornero sulle pensioni e il decreto Lorenzin sui vaccini, Matteo Salvini tira fuori un’altra legge da abrogare, la legge Merlin che chiuse le case di tolleranza, esattamente 60 anni fa. Una proposta che ha suscitato gelo negli ambienti cattolici e imbarazzo tra gli alleati, la maggioranza dei quali non ha voluto commentare le dichiarazioni del leader leghista, che arrivano nello stesso giorno di quelle shock di Attilio Fontana sulla “razza bianca”.

Regolamentare e tassare la prostituzione come nei Paesi civili, riaprendo le ‘case chiuse’. Ne sono sempre più convinto”, ha scritto Salvini su Twitter, suscitando alcuni consensi tra i follower ma soprattutto commenti ironici, critici o irridenti. A livello normativo la legge Merlin vietò le cosiddette “case chiuse”, ma non la prostituzione che oggi è libera ma non regolamentata, mentre è punito il favoreggiamento, lo sfruttamento, il reclutamento e l’induzione alla prostituzione.

In Europa le leggi sono molto diverse da paese a paese: in alcuni essa è consentita ed è regolamentata (es. Paesi Bassi, Germania, Austria, Svizzera, Grecia, Ungheria, Lettonia), altri in cui è illegale (molti Paesi dell’Est e Irlanda), e infine quelli in cui è illegale ma viene punito il cliente (es. Svezia, Islanda), come anche il Consiglio d’Europa ha sollecitato a fare nel 2013, per combattere la tratta e il racket.

Se nelle precedenti legislature non sono mancate proposte di legge che miravano a regolamentare la prostituzione e a riaprire le case chiuse, in questa è prevalso il modello svedese, anche per la campagna della Comunità Giovanni XXIII che si occupa della liberazione di donne straniere costrette a prostituirsi, che infatti anche oggi ha ribadito la propria contrarietà alla proposta di Salvini. Sono state depositate sia alla Camera che al Senato proposte di legge che puniscono il cliente: quelle di Caterina Bini (Pd) e Maurizio Lupi (Ap) e altri 50 deputati, quella della senatrice Dem Francesca Puglisi, e ancora di Carlo Giovanardi (Idea), di Andrea Romano (Pd) o Gianluigi Gigli (Des).

Tutte proposte il cui esame peraltro non è nemmeno iniziato in Commissione. Nel centrodestra, i parlamentari a cui è stato chiesto un parere sulle parole di Salvini, hanno preferito non commentare. La sola Paola Binetti, dell’Udc, da sempre sostenitrice della linea sulla punibilità dei clienti, ha espresso la propria contrarietà: “Sono del tutto contraria alla riapertura delle case chiuse, perchè significa consegnare le donne ad un lavoro in cui la stragrande maggioranza di esse è vittima dello sfruttamento”.

Nel centrosinistra si critica duramente il leader del Carroccio: “La battaglia vera riguarda la lotta alla tratta delle donne e lo sfruttamento della prostituzione” ha detto Beppe Fioroni, mentre Fabrizia Giuliani ha garantito che il Pd “non consentirà mai politiche che farebbero felici i trafficanti di esseri umani”. Sandra Zampa ha aggiunto: “C’e’ tutto il repertorio di 20 anni fa. Giu’ le tasse, morte ai migranti, case chiuse riaperte”.