”Se viene meno la maggioranza perché un gruppo esce, nessuno può prendere il posto di questa maggioranza. Proprio perché il presidente della Repubblica si è sempre richiamato alla Costituzione, non può favorire governi o maggioranze diverse da quelli voluti dal corpo elettorale”. Lo afferma in un’ intervista al “Giornale” il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, secondo cui ”se questa maggioranza dovesse venire meno non ci sarebbe alternativa al voto”.
Per Matteoli, le scelte di Fini sono motivate dalla volontà di prendere il posto di Berlusconi. ”Non ci sono distanze politiche che possano spiegare il distacco del gruppo finiano. Semmai altre ragioni. In Toscana si dice: levati tu che arrivo io”, dice Matteoli. ”Fini si è pentito di aver dato vita al Pdl”, sostiene il ministro.
”Per questo prima ha iniziato a gettare nel dibattito politico argomenti che non hanno niente a che vedere con la destra come il testamento biologico e la cittadinanza breve. Poi, visto che su questi argomenti non lo seguiva nessuno, è passato a dichiararsi paladino della legalità, un tema radicato nel dna della destra italiana, ma che lui ha usato per mettere in difficoltà il Pdl. Da lì in poi – conclude – ogni cosa che ha fatto il governo e ogni cosa che ha detto Berlusconi non gli è andata bene”.