Mercati, incubo di Berlusconi: nuove misure nella legge di stabilità?

Pubblicato il 31 Ottobre 2011 - 23:33| Aggiornato il 1 Novembre 2011 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 31 OTT – Non sono i malumori nel Pdl, le tensioni con la Lega o il rischio di un ritorno del terrorismo a togliere il sonno a Silvio Berlusconi. Il vero incubo del presidente del Consiglio restano i mercati. Tant'e' che per accelerare quanto previsto dalla lettera sulle iniziatrive anticrisi inviata venerdi' scorso a Bruxelles il governo starebbe pensando di inserire alcune misure nella legge di stabilita' all'esame del Parlamento tramite emendamenti la cui presentazione scade giovedi' prossimo alle 18.

I dati con cui l'Italia si presentera al G20 del resto non sono certo incoraggianti: lo spread dei Btp decennali ha sfondato quota 400; la Borsa continua ad arretrare con Milano che ancora una volta e' la peggiore d'Europa; e come se non bastasse anche l'inflazione e la disoccupazione giovanile tornano a livelli record rispettivamente dal 2008 e dal 2004.

Un quadro allarmante, letto con grande preoccupazione a palazzo Chigi. Anche perche' sono dati che espongono il fianco alle critiche di quanti (nell'opposizione ma non solo, come dimostra l'affondo di Montezemolo) ritengono che alla base della poca fiducia dei mercati vi sia la scarsa credibilita' del capo del governo. Una tesi che naturalmente Berlusconi, nelle conversazioni private, nega con forza.

Convinto com'e' che la crisi sia globale, come dimostra il 'segno meno' che caratterizza tutte le borse europee. Certo, l'Italia e' piu' esposta in virtu' dell'immenso debito pubblico, ma anche lo spread spagnolo – e' la sua analisi – e' aumentato. Se la diagnosi e' di una crisi globale, la ricetta per Berlusconi non puo' che essere globale.

E dunque solo il G20 puo' dare risposte convincenti. Il timore, pero', e' che nessuno sappia bene come affrontare la speculazione. Visto che neanche l'ombrello della Bce sull'Italia sembra funzionare. Tanto che qualche fedelissimo del Cavaliere dietro ai mercati inizia a vedere un disegno piu' ampio, teso a colpire l'Italia a beneficio delle grandi banche francesi e tedesche. Altri ci leggono solo l'ennesimo ultimatum franco-tedesco: fate le riforme o saranno i mercati a punirvi.

Il paradosso e' che proprio la situazione emergenziale impone cautela: come dimostra l'esitazione del governo nel convocare un Cdm prima del G20 per varare le prime misure anti-crisi. ''Decideremo domani'', spiegano fonti governative che ammettono come al momento non sia partita alcuna convocazione. E la ragione, almeno stando a un ministro di peso, starebbe nel 'rischio boomerang'. ''Non possiamo convocare un Cdm tanto per fare: se non prendiamo decisioni chiare e efficaci i mercati potrebbero punirci''. Ecco il motivo di tanta cautela che potrebbe spinger il governo a rinviare le prime decisioni su dismissioni e piano Sud alla prossima settimana.

Se sul fronte mercati e' ormai allarme rosso, sul quello interno alla maggioranza Berlusconi appare meno preoccupato. A rasserenarlo oltre ai sondaggi, che per la prima volta da settimane danno il Pdl in risalita, ci sono i dati sul tesseramento.

''Supereremo abbondantemente le 500mila iscrizioni'', spiega un dirigente di via dell'Umilta, sostenendo che ''in questo contesto e' un grande successo''. Segnali che confortano Berlusconi anche sul fronte degli scontenti. ''Il Cavaliere – spiega un dirigente pidiellino – e' riuscito a trasformare il commissariamento europeo in un mandato a fare le riforme. E questo allontana il rischio di imboscate''.

Ma siccome la prudenza non e' mai troppa, il presidente del Consiglio da Arcore ha fatto diverse telefonate per scongiurare altre tensioni. E nella stessa ottica e' stato convocato un Ufficio di presidenza mercoledi': l'obiettivo e' condividere con il partito la road map delle riforme e ottenerne un via libero preventivo in modo da scongiurare nuove tensioni.

Perche' se e' vero che dopo Bruxelles Berlusconi ritiene piu' improbabile il tradimento di qualche malpancista (anche nella Lega), e' altrettanto vero che l'incidente e' sempre dietro l'angolo. Basti pensare al pressing di Claudio Scajola che e' tornato a chiedere un cambio al vertice del partito. Un modo, dicono i suoi nemici, per ottenere una poltrona da ministro. E non e' detto che il Cavaliere non accetti.

In questo quadro, Berlusconi ha avuto il tempo di lamentarsi al telefono per il servizio andato in onda ieri su 'Report', sostenendo che di quella societa' non sapeva nulla.