Milleproroghe, si cambia ancora. Ecco i punti che Tremonti vuole modificare

Pubblicato il 23 Febbraio 2011 - 13:07 OLTRE 6 MESI FA

Giulio Tremonti

ROMA – Milleproroghe, si cambia ancora: Tremonti dopo un colloquio al Quirinale annuncia che il testo verrà rivisto dal governo. Il presidente della Repubblica aveva avvertito che il decreto aveva accorpato troppe modifiche rispetto al progetto iniziale. Un calderone, nel quale sono finite troppe norme oltre le previste proroghe, tanto da far dire al presidente che fosse un’altra finanziaria.

Di opposto orientamento il presidente del Consiglio, che in una battuta ha condensato il suo pensiero sull’iter delle leggi in Parlamento: ”Quello che il presidente del Consiglio e il Governo avevano concepito come un focoso destriero purosangue, quando esce dal Parlamento è, se va bene, un ippopotamo”.

Ora “l’ippopotamo” cambierà ancora, perché a mediare tra le opposte posizioni di Berlusconi e Napolitano ci pensa Tremonti che, appena uscito da un colloquio al Quirinale, ha detto che il governo è disponibile a modificare quel testo criticato.

Il ministro Tremonti ha spiegato che le modifiche sono emerse ”in seguito alle consultazioni di questi giorni”. E ha elencato i punti:

l’assunzione per Provincia, in rapporto con l’ultima sentenza della Corte Costituzionale; la normativa contenuta nel testo sul personale della Consob; il cosiddetto salvamento acquatico, ossia quel provvedimento che dava l’esclusiva di rilasciare patenti per bagnini a due società escludendone altre, in una sorta di monopolio a due; gli immobili acquisiti a seguito di esproprio per Roma; in discussione anche il numero degli assessori e dei consiglieri del Comune di Roma, dovrebbe essere ripristinato il ‘tetto’ del decreto di luglio e gli assessori restano 12 e non 15; la norma sull’incrocio tra Tv e giornali; la proroga della Presidenza dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici e e sui servizi; una modifica sulla normativa delle demolizioni di Napoli, ossia il divieto di demolire le case abusive in Campania, esteso inizialmente fino al 31 dicembre dovrebbe ora cadere (alcuni lo definivano un regalo agli abusivi); la proroga delle concessioni dei contratti nella zona dell’ Etna. ”Su questi punti – ha detto il ministro – penso che possa essere aperta una discussione”.

Il capogruppo Pdl alla Camera Cicchitto spiega che ora il milleproroghe sarà modificato dalla Conferenza dei 18, cioè dai rappresentanti delle Commissioni bilancio e Affari costituzionali di Montecitorio e poi tornerà all’esame del Senato. Cicchitto, per il momento, esclude che sul testo verrà posta la fiducia.