Minzolini al Tg1 contro abolizione immunità parlamentare

Pubblicato il 9 Novembre 2009 - 21:55 OLTRE 6 MESI FA

Ripristinare l’equilibrio tra potere politico e potere giudiziario alterato anche dall’abolizione dell’immunità parlamentare. Lo ha sottolineato il direttore del Tg1, Augusto Minzolini, in un editoriale trasmesso nell’edizione delle ore 20. «I padri costituenti -ha ricordato Minzolini- inserirono nella Costituzione l’istituto dell’immunità parlamentare. Non lo fecero perchè erano dei malandrini ma lo fecero perchè quella norma era necessaria per evitare che il potere giudiziario arrivasse a condizionare il potere politico».

«L’immunità parlamentare era uno dei fattori di garanzia per assicurare un equilibrio tra i poteri. Non fu quindi un’idea stravagante perchè strumenti diversi, ma con le stesse finalità, sono previsti in Germania, Inghilterra e Spagna e dell’immunità beneficiano anche i parlamentari di Strasburgo. Massimo D’Alema e Antonio Di Pietro ne hanno usufruito recentemente».

L’onda di Tangentopoli e la stagione di Mani Pulite, ha rimarcato il direttore del Tg1, hanno cancellato «l’immunità dalla Costituzione. Questa operazione mediatica si è trasformata in un atto di sottomissione alla magistratura. Da allora i gruppi parlamentari sono affollati di magistrati e ci sono addirittura partiti fondati dai magistrati», mentre il Parlamento «non è riuscito a mettere in cantiere la riforma della giustizia. L’abolizione dell’immunità ha provocato un vulnus nella Costituzione: si è rotto un equilibrio tra i poteri e non se ne è creato un altro. Ora -ha concluso Minzolini- c’è da auspicare che quel vulnus, al di là delle dispute nominali su immunità, lodi e riforma del sistema giudiziario sia sanato».