Misiani: “Dipendenti Pd in cassa integrazione senza finanziamento pubblico”

Pubblicato il 30 Maggio 2013 - 18:55 OLTRE 6 MESI FA
Misiano (Pd): "Senza finanziamento pubblico dipendenti in cassa integrazione"

Alberto Misiani (Foto Lapresse)

ROMA – I tesorieri lo avevano detto: senza finanziamento pubblico si rischiano i licenziamenti. E così pare sarà, almeno nel Pd. E già si parla di Cassa integrazione per alcuni dei 180 dipendenti del partito.

Se i numeri non sono certi, in ogni caso, ha sottolineato il tesoriere Antonio Misiani, sarà “inevitabile un ridimensionamento della struttura. Con le rappresentanze dei lavoratori discuteremo degli strumenti da adottare”.

“La situazione economica del partito è drammatica”, ha avvertito il tesoriere ad un incontro con i dipendenti. “Nulla è stato deciso. La nuova normativa ancora non è nota ed è impossibile stimare a oggi le eventuali entrate dal 2 per mille e dalle erogazioni liberali”.

Durante l’incontro con i dipendenti, Misiani ha spiegato che già il 2012 (il bilancio dovrà essere approvato a giugno dalla Direzione) chiuderà in passivo. Nel luglio scorso il Pd, come tutti i partiti, rinunciò ai finanziamenti devolvendoli a favore dei terremotati dell’Emilia. E sempre la scorsa estate è stata approvata la nuova legge sul finanziamento dei partiti che dimezzava i fondi.

Per quanto riguarda quest’anno, la rata arriverà regolarmente a luglio:  il taglio dei fondi pubblici sarà infatti azzerato non subito ma in tre anni, sostituito dal meccanismo del 2 per mille e dalle contribuzioni volontarie. Che però “difficilmente”, sottolinea Misiani, colmeranno il vuoto dei soldi pubblici.

A quel punto dovrebbero scattare gli ammortizzatori sociali: Misiani ha parlato di una possibile diminuzione degli attuali 180 dipendenti. Per alcuni di loro le opzioni sono cassa integrazione e contratti di solidarietà. Misiani ha escluso i licenziamenti.