Monti: “Non c’era nessun patto per non candidarmi. Tasse da ridurre con cautela”

Pubblicato il 6 Gennaio 2013 - 14:16 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ”Non c’era alcun patto, io stesso pensavo di non candidarmi perchè pensavo non necessario farlo. Ero ottimista sul fatto che il paese continuasse di per sè nella direzione delle riforme ma ho visto molte preoccupazioni nell’economia italiana e all’estero”. Mario Monti, a Sky tg24, nega un’intesa precedente con Alfano, Bersani e Casini per non candidarsi.

Tasse e Imu. “Non c’era alcun patto, io stesso pensavo di non candidarmi perché pensavo non necessario farlo. Ero ottimista sul fatto che il Paese continuasse di per sè nella direzione delle riforme ma ho visto molte preoccupazioni nell’economia italiana e all’estero”, ha detto Monti negando un’intesa precedente con Abc per non candidarsi. I problemi ‘seri’ dell’Italia. Questo è il punto che Monti mette in evidenza. Preoccupazioni che gli italiani stavano già affrontando.

“Pensavo che il cammino intrapreso sarebbe continuato”. Poi le tasse. Come l’Imu, “che va modificata. E il gettito va dato maggiormente ai Comuni. Ma l’imu è frutto del precedente moderno” che si è impegnato a reintrodurla negli accordi con l’Ue “senza specificare” se la tassa sarebbe stata imposta anche sulla prima casa, ha detto il premier uscente. “Quanto ho pagato di Imu? Parecchio ma non ho qui la cifra. Si occupa mia moglie di queste cose”, ha aggiunto.

”La decisione” di ‘salire in politica ”la stavo covando prima e quel voto mi ha rafforzato nel convincimento”. Dice Mario Monti a proposito del voto con cui il Pdl ha sancito di non dare più la fiducia al governo. Il premier ha detto che i primi a sapere della decisione sono stati ”i miei due presidenti: quello della Repubblica e quello di casa mia”.

Il simbolo. Sulla creazione del simbolo ”ci ho lavorato personalmente con i miei collaboratori più stretti. Avrei preferito non figurasse il mio nome: non mi piace espormi così. Ma essendo connotante…”.