Monti: “Lo spread deve scendere ancora e scenderà”

Pubblicato il 1 Febbraio 2012 - 20:10 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Lo spread deve scendere ancora e scenderà”: lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Monti parlando al Tg5. ”Io credo che già da qualche settimana ci si sia accorti che il governo stia facendo bene per l’Italia”.

Il vincolo del debito ”è un vincolo che non è stato preso ieri ma un anno fa. Certamente è severo ma non impossibile se saremo capaci – noi e tutti i governi che si susseguiranno – di tornare a far crescere di più l’Italia”.

”Non so alla fine, nel marzo del 2013 o ad aprile, che ricordo porterò. Ma so che sarà’ una parentesi chiusa ed immagino che il ricordo sarà positivo solo se l’Italia sarà  migliore di oggi. Ce la faremo”. Dopo la scadenza della legislatura ”non ci sarò, spero di essere vivo, ma non sarò in posizioni di responsabilità. Lo do per scontato. Non è quello che mi interessa. Adesso e per sempre dico che mi interessa fare adesso bene il presidente del Consiglio, ma spero che tutti, non solo io, si disinteressino a quello che succederà dopo di allora”, ha detto Monti in un’intervista a Matrix.

Con l’accordo sulla politica fiscale ”la crescita non sarà più un omaggio verbale ma il cuore della politica europea dei prossimi mesi”, ha detto Monti al Tg5. ”Questo accordo è importante perché consolida e cristallizza e rende definitiva, addirittura nelle Costituzioni, l’adesione alla disciplina di bilancio. E’ bene per tutti in Europa: nel 2003 furono Germania e Francia e non paesi del Sud Europa a mettere in discussione questa necessaria discliplina”.

L’accordo ”permetterà ai tutori della disciplina come la Germania e la Banca Centrale tedesca… oh è un lapsus – si è corretto Monti –  intendo dire europea, di sentirsi più rilassati nella condotta della politica monetaria nei prossimi tempi. La crescita non sarà più un omaggio verbale ma il cuore della politica europea dei prossimi tempi”.

Le privatizzazioni sono ”una delle possibilità”, ha detto Monti al Tg5. ”Il governo non ha messo come priorità le privatizzazioni, anche perché nel passato si è stati costretti a privatizzazioni non sempre fatte nel modo migliore”, prosegue. ”Occorreva dare prova che sappiamo fare e accettare una politica di vero contenimento del disavanzo pubblico. Poi ci potrà essere spazio per qualche operazione sul capitale”, ha concluso Monti.

”Ogni atto che le forze politiche fanno in armonia e discutendo tra di loro sono tutte cose che rasserenano l’estero sul fatto che l’Italia sta facendo bene”. ”Trovo che i malumori siano normali in una parte politica” che ”non è più al governo” e ”trovo che l’appoggio che Berlusconi dà al governo sia fondamentale come quello del Pd e del Terzo Polo”. Nel sostegno del Cavaliere per Monti c’è una particolarità ”significativa” visto che viene ”da colui che era presidente del Consiglio” prima.  Secondo Monti, inoltre, l’appoggio del leader del Pdl ”dà internazionalmente un senso di continuità”.

”Se prevarranno le resistenze corporative gli italiani sappiano che i tassi di interesse non solo non scendono ma ritorneranno verso l’alto”.”Il termine liberalizzazioni – prosegue Monti – non mi piace tant’è che io nei documenti e nella comunicazione parlo di concorrenza con più aperture e spazio al merito. Se gli italiani sperano, ma io credo di no, di poter vedere che a prevalere siano le resistenze corporative sappiano appunto che i tassi di interesse non scenderanno”.

”Non ci sarà  più l’insoddisfazione dei giovani e la voglia di andarsene e questo comporta che ci sia anche una comprensione da parte di chi oggi spesso anziano domina il mercato” – conclude Monti. C’è – spiega – ”la necessità di aprirsi per fare più spazio ai giovani”.

”Lo sforzo che faccio è spiegare agli italiani che se tutti rinunciamo a qualcosa staremo tutti meglio e questo lo chiedo non per generosità’ ma per un interesse di prospettiva che vada a lungo nel tempo”, ha detto Monti ospite a Matrix.

”La riforma sulla quale il ministro Fornero e tutto il governo adesso è impegnato ha la finalità principale di ridurre il terribile apartheid che esiste nel mercato del lavoro tra chi per caso o per età è già dentro e chi giovane fa terribile fatica ad entrare o entra in condizioni precarie”.  ‘Non è un tabù. L’articolo 18 può essere pernicioso per lo sviluppo dell’Italia”. Sulla riforma delle pensioni ”i sindacati hanno fatto tre ore di sciopero generale, che sono molto poco, ma non sono un segno di debolezza bensi’ di grande maturita’ del sindacato. Sul mercato del lavoro e’ normale avere piu’ dialogo e questo piu’ dialogo ci sara’, ma con tempi brevi, da Italia europea”. Cosi’ il premier Mario Monti.

”Da anni l’Europa ci chiedeva interventi nel campo dell’energia, ed in particolare sull’Eni che ha accettato la separazione tra la proprietà del gas e la distribuzione. Si tratta di un interesse che certo non è debole però il governo si è impegnato e trattando con l’Eni ha trovato comprensione e quindi ci sarà la separazione”.