Napolitano: “Stop a tagli immotivati”. Renzi: “Sono d’accordo”

di redazione Blitz
Pubblicato il 26 Marzo 2014 - 13:45 OLTRE 6 MESI FA
Napolitano: "Stop a tagli immotivati". Renzi: "Sono d'accordo"

Napolitano: “Stop a tagli immotivati”. Renzi: “Sono d’accordo”

ROMA – “Stop a tagli immotivati”. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lancia il suo monito al governo nel giorno in cui il Senato vota l’abolizione delle province. E il premier Matteo Renzi, a stretto giro, lo rassicura: “E’ assolutamente un principio sacrosanto, condivido totalmente”.

Napolitano parlando all’Ansa in occasione dell’anteprima del nuovo sito dell’agenzia, ha specificato:

La Spending review dovrebbe intervenire con capacità selettiva, il che però presuppone discorsi che ancora assai poco vengono fatti. Bisogna considerare quali sono le presenze realmente essenziali per l’interesse nazionale”

“Stabilire un nuovo ordine di priorità”, è la linea tracciata da Napolitano. Non basta “semplicemente assecondare un livello più basso di finanziamento pubblico”. Bisogna anche vedere, ha spiegato Napolitano, “le non priorità attuali pur non rinunciando ad aggredire le posizioni diventate quasi di rendita per tanti fruitori del finanziamento pubblico”.

Napolitano comunque attende i fatti: “Vi confesso che nonostante lo sforzo di Cottarelli”, aspetto che venga il “il tempo delle scelte effettive rispetto alla massa di dati” finora raccolti. Auspicando una ratio diversa rispetto al passato. Quando ci sono stati “tagli e basta – sottolinea Napolitano – sulla base di percentuali e di parametri, indipendentemente da quello che c’era dietro ai numeri”.

Linea assolutamente condivisa da Renzi che si è detto “perfettamente d’accordo” col capo dello Stato. Renzi, in conferenza stampa a Scalea, si è poi soffermato sul taglio delle province, sul quale ha appena posto la fiducia in Senato.

“Noi sappiamo che ci sono tante amministrazioni provinciali che fanno bene il proprio lavoro, ma è arrivato il momento di dare un messaggio chiaro e netto”.

“La riduzione dei costi, e aggiungo dei posti, della politica è la premessa”, ha spiegato Renzi, per la restituzione dei soldi nelle buste paga dei cittadini. Quegli 80 euro promessi entro maggio a 10 milioni di italiani con un reddito inferiore ai 25mila euro.

Quanto al tetto agli stipendi dei dirigenti pubblici, rilancia:

“Piaccia o non piaccia il governo intende andare fino in fondo. È il modo di fare la pace con gli italiani”.