Berlusconi e il soccorso Radicale. Pannella lo tiene sulle spine per la fiducia

Marco Pannella

Marco Pannella tiene in sospeso la sua decisione in vista del 14 dicembre. Cosa faranno i suoi sei preziosissimi Radicali nel giorno della fiducia al governo Berlusconi.

”Fino alla fine e fino all’ultimo minuto utile, anche durante le votazioni, cercheremo di tenere presente, oltre il testo anche il contesto: per almeno ridurre l’intollerabile, l’infame. Liberi di valutare, insomma niente trattativa”. In un’intervista al Corriere della Sera fa sapere che non ci sarà ”trattativa” e i suoi deputati saranno ”coerenti nel ritenere necessario e utile a tutti il dialogo”.

Pannella racconta che da anni auspica un ritorno al dialogo con Berlusconi ma lui ”ha sempre rifiutato”.”Ora temo che sia troppo tardi – aggiunge – ma continuerò a provarci”. Sul piano delle risposte attese dal governo, Pannella ne denuncia le carenze, per esempio, sul tema delle carceri, argomento sul quale ”le loro risposte sono leghiste o dipietriste” e alla luce di ciò, ”ormai mi riesce difficile immaginare che dalla maggioranza vengano delle riposte al livello dei problemi che incombono”.

Quanto alle uscite del premier sui gay e sulle proteste degli studenti, Pannella minimizza e afferma: ”le prendiamo come battute di un qualsiasi poveraccio” e poi aggiunge ”aveva proprio ragione Veronica ad ammonirlo sugli esempi e i valori che si propongono ai giovani e ai figli. Ma sembra che fosse inutile”.

Alla convention del Popolo Viola di domenica 4 dicembre Pannella ha detto:  “Berlusconi non è un genio, ma nemmeno del male”. Magari “di fatto è da ricovero”, ma “non ho odio per lui”. Per Pannella il premier “è cresciuto nel vuoto di democrazia”. Alla domanda se il 14 sarà davanti a Montecitorio a ‘Stappa il tappo’ il leader radicale ha risposto senza sbilanciarsi: “Vediamo se ci troviamo su quello che è il tappo”, ma poi ha aggiunto rivolto ad Angelo Bonelli e Oliviero Diliberto, presenti alla Convention: “Se torna quello che c’era prima di lui”, di Berlusconi, allora “l’indomani aspettiamoci il peggio..Diliberto, Angelo, siete stati fatti fuori da ‘Veltrusconi’ non da Berlusconi”.

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