Follini: “Il divorzio Fini-Pdl è inesorabile, il Pd sia pronto”

Pubblicato il 6 Luglio 2010 - 08:27 OLTRE 6 MESI FA

Marco Follini

Di fronte a una rottura ”prima o poi inesorabile”, per Gianfranco Fini e i suoi rischia di schiudersi ”il mare aperto e tempestoso”, mentre il Pd si troverà davanti a ”un bivio: se recitare la liturgia del bipolarismo o aprirsi a un ragionamento più fantasioso”.

E’ la tesi del senatore del Pd Marco Follini, che in un’intervista alla Stampa bolla come ”idea consolatoria e anche un tantino ipocrita” la federazione evocata dal finiano Italo Bocchino. ”Se si scompone il centrodestra, questa situazione pone problemi speculari al campo opposto. O il Pd prende atto e guarda con curiosità alla novità che si sta producendo nell’altra metà campo, o decide di confinarsi nel centrosinistra d’antan”, rileva Follini.

”Se il Pdl si rompe, si sgretola lo schema del bipolarismo e c’è’ un’accelerazione di tutti i processi politici. Non possiamo illuderci che si formi un arco politico che inizia da Fini e finisce con Vendola: dobbiamo arrivare preparati e con le idee chiare, il Pd deve dire qualcosa sul progetto che ha in mente”.

L’ex segretario dell’Udc apre quindi al presidente della Camera. ”Se in questo paese dobbiamo celebrare un rito di unificazione, non si può pensare di escludere tutto il centrodestra”, spiega. ”Dobbiamo prendere atto della situazione nuova e ragionare su come dare al paese un architrave politico. Il limite di questo ragionamento però è uno: è appeso a un gigantesco se. Se Fini rompe con Berlusconi”.