Primarie Pd, Renzi apre a Bersani: “Sì doppio turno e albo, no preregistrazioni”

Pubblicato il 4 Ottobre 2012 - 22:22 OLTRE 6 MESI FA
Matteo Renzi (LaPresse)

PRATO – Sì al doppio turno delle primarie e all’albo degli elettori, ma no alla loro preregistrazione. Matteo Renzi detta da Prato le sue “regole” per la sfida con Pierluigi Bersani per diventare il candidato premier del Pd. Renzi conferma anche la sua adesione alla Carta di intenti di Bersani, ”è giusto che chi vota aderisca ad un documento di programma”. Renzi ha poi sottolineato come da sempre le regole delle primarie del centrosinistra siano state le stesse: per Prodi, per Veltroni, a Firenze, per Vendola, per Pisapia.

LE PRIMARIE PD – ”Oggi si dice di voler aumentare da uno a cinque euro il contributo, è una cosa un po’ assurda ma va bene anche questa”. Cosi come va bene anche l’albo degli elettori, ”bene che gli elenchi siano pubblici – ha detto parlando alla Casa del popolo di Coiano – noi chiediamo gli elenchi delle primarie scorse da tempo ma non ce li hanno mai dati”.

Bene anche il doppio turno ma sulla preregistrazione Renzi ribadisce un deciso no: ”non solo chiediamo a chi verrà a votare il 25 novembre di aderire al documento, magari – ha aggiunto sorridendo – di aver letto l’autobiografia di D’Alema, di ritornare una settimana dopo, ma gli chiediamo anche di fare la coda la domenica prima per preregistrarsi. Le primarie servono a portare le persone perbene a votare, con questo sistema si portano solo le truppe cammellate, chi ha interessi, sempre gli stessi. Non vogliamo che ci siano limiti che danno il senso della paura del gruppo dirigente, e lo dico per loro perché se tu vuoi governare l’Italia per i prossimi anni non puoi avere paura del cambiamento”.

VOTI DEL CENTRODESTRA – “Dire di no al singolo elettore del centrodestra che deluso da Berlusconi vuole votare per noi è un capolavoro di ‘tafazzismo”’, ha aggiunto Renzi che si è chiesto cosa farebbe il Pd davanti ad un elettore del centrodestra che vuole votare per il centrosinistra: ”Cosa gli diciamo, ‘pussa via?’ Se non prendiamo i voti del centrodestra si riperde un’altra volta”.

RENZI “ANTI-BATMAN” –  Non è vero che l’albo degli elettori serve per evitare che ‘Er Batman’ venga a votare alle primarie. Ne è convinto Renzi cheun messaggio al gruppo dirigente del Pd: “Lui non ha mai votato alle nostre primarie: ma Batman ha votato all’aumento dei fondi per l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale del Lazio e lo ha fatto insieme al capogruppo del Pd: non candidiamo l’ex capogruppo del Pd alle prossime elezioni”.

TORNO SINDACO SE PERDO – Le primarie svolte dal centrosinistra in passato sono servite per quasi tutti i candidati, ”escluso Scalfarotto nel 2005, a piazzarsi”, ha detto il sindaco di Firenze. Renzi ha ricordato che nel 2005, dopo le primarie, Bertinotti divenne ”presidente della Camera, gli altri, Mastella, Di Pietro e Pecoraro Scanio tutti ministri. Se volete facciamo l’esempio del 2007 con Rosi Bindi ed Enrico Letta, o del 2009, con Franceschini che divenne capogruppo alla Camera. Io non farò così e dopo avere aiutato Bersani tornerò a fare quello che sto facendo, il sindaco di Firenze. Non si fanno le primarie per piazzarsi”.

D’ALEMA A LA7 – A Prato è stato poi trasmesso un piccolo pezzo dell’intervista di Massimo D’Alema a Lilli Gruber su La7: “Se vince Renzi?” chiede la giornalista. ”Non c’è più il centrosinistra”, rispondeva D’Alema.

Renzi ha commentato: “Ma perché deve dire queste cose ? Tutt’al più se vince Renzi non c’è più il seggio per D’Alema”. Quindi ancora una volta Renzi ribadisce il suo appoggio pieno a Bersani in caso di sconfitta, ”perché il marchio di infamia non è per chi perde, il vero marchio di infamia è di chi non prova a mettersi in gioco”.