Primarie Pd a Torino, Bersani non si schiera: “Fassino? Chi vince va bene”

Pubblicato il 26 Febbraio 2011 - 18:37 OLTRE 6 MESI FA

TORINO – Preferisce non prendere posizione il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, con nessuno dei candidati alle primarie di Torino. Domenica gazebo aperti per scegliere il candidato sindaco del centrosinistra. “Chi vince va bene”, spiega in un’intervista a La Stampa Bersani. Non una parola a favore per Piero Fassino, ex Ds e quindi proveniente dalla stessa area del segretario. Lo sfidante di Fassino è l’ex Margherita Gariglio. Il segretario del Pd sostiene che devono “scegliere i torinesi. Io sono piacentino, e né Roma né Piacenza c’entrano”. Come dire che non deve essere la nomenklatura ufficiale del partito a esprimere preferenze.

L’importante, prosegue, “è la partecipazione, dare un segnale per il centrosinistra in Italia” avviando “una grande primavera” con l’8 marzo e la festa per l’Unità. Sul ‘rottamatore’ Gariglio, dichiara che “ci sono tanti modi per interpretare le esigenze di rinnovamento e ognuno le svolgerà a modo suo”. Su un eventuale voto nazionale, il leader dei democratici aggiunge che “il centrodestra sa bene che non vincerebbe sollevando paure sulla crisi in Libia”. Secondo Bersani, “per noi Berlusconi deve fare un passo indietro e la cosa giusta sarebbe andare a votare. In quel caso e comunque sia, continuiamo a dire che ci vuole un’alleanza tra progressisti e moderati, da lì non ci muoviamo”.

C’è bisogno, aggiunge, “di dare le basi più larghe a quelle quattro o cinque riforme da fare per ricostruire l’ossatura del Paese”. Il segretario del Pd non teme l’esodo dei cattolici dal partito, “mi aspetto – prosegue – che continui il ricompattamento che c’è stato in questi mesi. Non temo neanche il passaggio del biotestamento”.