Gianpiero Fiorani – l’ex ad di Bpi – ai tempi del piano di scalata ad Antonveneta, nell’estate 2004 portò a Silvio Berlusconi il progetto dell’operazione ancora” in erba” «con la copertina dei colori di Forza Italia. Pensavo che potesse fargli piacere». Lo ha spiegato in aula lo stesso Fiorani durante il suo interrogatorio nel processo per il tentativo di scalata di Antonveneta da parte di Bpi.
Fiorani ha ricordato la visita fatta a Berlusconi quell’estate a Villa Certosa dove si recò con il senatore Luigi Grillo e l’avvocato Cesare Previti. Fiorani ha raccontato di quell’incontro in cui venne presentato il progetto a cui il presidente del Consiglio diede parere positivo dicendo che «se al governatore (Fazio ndr) va bene – ha ricordato – a me va bene».
L’ex banchiere di Lodi ha inoltre spiegato che quando qualche tempo prima aveva portato il piano all’ex governatore di Bankitalia, Antonio Fazio, in ufficio, aveva fatto la copertina con i colori di Antonveneta mentre per Berlusconi l’aveva presentato “con i colori di Forza Italia”.
Fiorani ha inoltre spiegato in aula che Cesare Previti molto probabilmente si trovava già come ospite a Villa Certosa. «Poi mi ha chiesto – ha affermato l’ex ad di Bpi – di poter coinvolgere il figlio come consulente. Tutti mi chiedevano di fare i consulenti. Penso di aver arricchito un numero di persone illimitato». Fiorani ha inoltre rammentato di un colloquio telefonico di qualche tempo dopo con Berlusconi in cui il presidente del Consiglio gli chiedeva di un’ispezione che aveva avuto in banca e di come l’avevano presa la moglie e i figli.
Rispondendo alla domanda del pm Eugenio Fusco ha poi confermato che Berlusconi gli chiese anche di Luigi Crespi, l’ex patron di Hdc, al centro di un’inchiesta della Procura milanese per bancarotta. Il presidente del Consiglio «mi disse che secondo lui era un pazzo»