Processo Ruby, legittimo impedimento per Berlusconi. Pm: “Disprezza i giudici”

Pubblicato il 18 Marzo 2013 - 10:57 OLTRE 6 MESI FA
Processo Ruby, legittimo impedimento per Berlusconi. Pm: “Disprezza i giudici” (Silvio Berlusconi – Foto LaPresse)

MILANO – Legittimo impedimento per Silvio Berlusconi. Le udienze del processo Ruby previste per il 20 e 21 marzo sono state cancellate. La nuova data è stata fissata per il 25 marzo. Il pm Ilda Boccassini ha tuonato: “Berlusconi mostra il suo disprezzo per i giudici”.

I giudici del tribunale di Milano hanno accolto il legittimo impedimento per Berlusconi, ma hanno respinto quello avanzato dai difensori, la cui assenza è stata ritenuta ingiustificata.

Berlusconi e i suoi legali, Piero Longo e Niccolò Ghedini, hanno presentato istanza di legittimo impedimento per partecipare alle riunioni parlamentari del Pdl per Camera dei deputati e Senato. Nell’accogliere solo l’istanza di rinvio per Berlusconi, e non dei suoi legali, i giudici hanno ritenuto che l’impegno parlamentare dell’ex premier è uno ”dei passaggi fondamentali” e improcrastinabili dell’attività politica del nostro Paese. Pertanto è stato ritenuto ”assoluto” l’impegno del senatore Berlusconi.

Per quanto riguarda invece Ghedini e  Longo, secondo il tribunale, avevano la possibilità di nominare come sostituti i numerosi legali che hanno a disposizione nello studio di Padova, avvocati che più di una volta li hanno già sostituiti durante lo stesso processo Ruby. A questo punto il tribunale ritenendo ”non opportuno mantenere le udienze” di mercoledì 20 e giovedì 21 marzo, visto anche il deposito dell’istanza di trasferimento del procedimento per legittimo sospetto che dovrà essere valutato dalla Cassazione, ha deciso di rinviare a lunedì 25 marzo.

Secondo la Boccassini, la richiesta di rinviare il processo sul caso Ruby da parte di Silvio Berlusconi e della sua difesa e quindi bloccare ancora una volta la requisitoria ”in un altro Paese sarebbe un oltraggio e un disprezzo per la corte e lo è anche qui”. La Boccassini, chiedendo la respingere istanza di legittimo impedimento di premier e legali e quella di trasferimento a Brescia dei processi, ha sottolineato che le ”istanze sono irrispettose nei confronti del collegio e del pm” e che quindi sia invece ”consentito alla pubblica accusa, che rappresenta lo Stato, di andare avanti e che si consenta al pm di concludere”.

Il procuratore aggiunto Boccassini ha sottolineato in particolare che i due legali parlamentari, Ghedini e Longo hanno a disposizione sostituti processuali ”del calibro del professor Dinacci” e un calendario ”fissato da mesi”. Eppure ”si consente, probabilmente solo in questi processi, e sono 34 anni che faccio il pubblico ministero, che si possa dire sono altrimenti impegnati. Ma non si sa quali siano gli impegni di Dinacci” e dell’altro sostituto processuale, l’avvocato Giorgio Perroni.

Sull’ennesima richiesta di rinvio, la Boccassini ha affermato che questo ”in un altro Paese sarebbe un oltraggio, vilipendio e disprezzo per la corte e lo è anche qui. Chiedo che il processo vada avanti”. Ma i giudici non hanno concordato col parere della Boccassini ed hanno concesso il legittimo impedimento anche questa volta.