Regionali Lazio. Berlusconi: “Verso di noi atteggiamento discriminatorio”

Pubblicato il 10 Marzo 2010 - 12:59 OLTRE 6 MESI FA

Conferenza movimentata quella indetta da Silvio Berlusconi. Il premier è lontanissimo dal recitare il mea culpa e anzi sceglie di attaccare a testa bassa:  l’astuzia dei radicali e l’insipienza dei magistrati, non si sa quanto deliberata, hanno impedito al Pdl di presentare le proprie liste. Un furto in piena regola. Quindi il 20 marzo il Pdl scenderà in piazza per  difendere i suoi diritti. Comunque non pensa ad alcun rinvio: è ottimista e appoggerà al massimo la sua candidata Polverini verso la meritata vittoria. Nel frattempo il ministro della Difesa La Russa prende parecchio sul serio la sua funzione e si trasforma in buttafuori per mettere alla porta un giornalista intemperante e troppo brutto, secondo l’alto senso estetico del premier, per sostenere ogni mattina la sua immagine allo specchio.

«Siamo qui per reagire all’assoluta disinformazione data riguardo alle vicende del Pdl a Roma». Il premier Silvio Berlusconi inizia così la conferenza stampa a via dell’Umiltà, sede del partito, dopo il secondo ‘no’ incassato ieri dalla lista del Pdl a Roma e provincia dall’Ufficio elettorale del Lazio. Per una volta non parla a braccio, come lui stesso non ha mancato di sottolineare. Troppo importante il momento: legge integralmente il documento dove sono esposte minuziosamente tutte le irregolarità, le trappole, i guasti, gli errori ecc. perpetrati ai danni delle liste del Pdl.

Il premier si schiera prima di tutto con i delegati del Pdl:  «In quello che accaduto non vi è stata alcuna responsabilità riconducibile ai nostri dirigenti e funzionari».  Ai delegati del Pdl, secondo la ricostruzione di Berlusconi «è stato impedito di presentare le liste con atteggiamenti e comportamenti ben precisi».

«E’ stata posta in atto una gazzarra da parte di altre liste, in particolare dai Radicali, con la scusa che fosse in atto una manomissione delle liste. La gazzarra ha costretto i contendenti ad allontanarsi». Questa la ricostruzione minuziosa di quel 27 febbraio. Il premier non si è risparmiato nello spiegare il perché «sia stato impedito» ai rappresentanti delle liste del Pdl di consegnare le liste per il partito per la Provincia di Roma, in vista delle elezioni regionali del Lazio. «Milioni e Polesi – dice ancora Berlusconi – chiedevano l’intervento del magistrato ma con loro grande sorpresa, il dottor Diamanti, con l’aiuto di Anna Argento, decideva incredibilmente che erano esclusi, asserendo che si trovavano oltre una linea di un centimetro in questo grande salone».

Al responsabile nazionale Ignazio Abrignani, arrivato in tribunale dopo la telefonata tempestiva dei delegati del Pdl, sostiene il premier «era stata data precisa assicurazione che tutto sarebbe stato sanato a seguito di un ricorso, che è stato presentato alle ore 17 all’ufficio circoscrizionale». C’è stato un «marchiano errore da parte dell’ufficio circoscrizionale» – prosegue il presidente del Consiglio – che non ha proceduto alla «registrazione» della lista del Pdl. E’ stato il «frutto di una decisione» che ha «motivazioni non condivisibili e prive di fondamento giuridico».

«Sia detto per inciso, anche i rilievi del Tar sono privi di pregio in merito all’applicazione del decreto legge interpretativo», ma questo argomento, annuncia il leader del Pdl, «sarà oggetto di una conferenza stampa»in futuro.

Sul caso Lombardia, invece, Berlusconi sottolinea «un atteggiamento fiscale nei nostri confronti, mentre si è chiuso un occhio nei confronti di altri partiti». Il premier denuncia quindi che nel complesso «è stata violata la legge che riguarda la registrazione delle liste, perché i nostri delegati erano negli uffici entro l’orario stabilito, e poi sono state infrante anche le regole del buonsenso e verso di noi c’é stato un atteggiamento discriminatorio».

Alla domanda se ci sarà uno slittamento nella data delle elezioni Berlusconi non ha dubbi: «Non è nelle nostre intenzioni». «Vinceremo» le prossime elezioni regionali anche se il Pdl è stato «penalizzato», così il presidente del Consiglio rinnova la fiducia a Renata Polverini: «Abbiamo deciso di impegnarci anche nel Lazio affinché vinca il candidato migliore. Raddoppieremo i nostri sforzi per far vincere la nostra candidata, anche se la nostra lista non fosse presente».

In questo modo, ne è sicuro il Cavaliere,  «daremo comunque una lezione alla sinistra, con i nostri candidati, le nostre ragioni e i nostri programmi, e dimostreremo di poter prevalere sui malefici, la slealtà, l’atteggiamento antidemocratico della sinistra».

E dopo tante manifestazioni della sinistra e dintorni, Berlusconi ammette di aver ceduto alla richiesta di molti deputati, coordinatori regionali e provinciali, e annuncia «di indire una manifestazione in difesa del diritto di voto che presumibilmente si terrà il 20 marzo a Roma».