Regioni Puglia, per Boccia i primi “ok”. Ma Vendola non molla

Pubblicato il 6 Gennaio 2010 - 22:33 OLTRE 6 MESI FA

Francesco Boccia

Boccia riceve l’ok diversi partiti ma Vendola resta in corsa. Continuano in Puglia i dubbi su chi sarà il candidato del centrosinistra per le elezioni regionali di marzo: se non si giunge ad un accordo, i candidati potrebbero infatti essere due.

Dopo l’apertura di ieri dell’Udc alla sua candidatura, Francesco Boccia ha iniziato i primi incontri con le forze del centrosinistra per cercare di ottenere nel più breve tempo possibile un ampio consenso sul suo nome: il deputato del Pd ha ottenuto il «giudizio positivo» di Alleanza per l’Italia, Pdci, Verdi e Socialisti.

Ma resta la questione Vendola che non intende lasciare la partita. Il presidente della Regione Puglia, in un’intervista a Liberazione, ribadisce per l’ennesima volta che la scelta del candidato va fatta attraverso le primarie, aggiungendo: «Se così non sarà resterà in piedi la mia candidatura».

Nel calendario di Boccia è previsto anche un incontro con Vendola che l’interessato nega: «Non è vero che ho sentito Boccia – ha dichiarato a Liberazione – Comunque politicamente non ho molto da dirmi con lui: aspetto di sapere se ci saranno le primarie, fuori da questo schema non è possibile alcuna convergenza».

Il centrosinistra continua intanto a mostrare le sue divisioni: Piero Fassino si augura che attorno alla candidatura di Boccia «si realizzi in queste ore la più ampia convergenza di forze politiche, anche con il concorso di Nichi Vendola».

Il presidente della giunta per le autorizzazioni alla Camera, Pierluigi Castagnetti, ritiene che la candidatura di Boccia vada sostenuta, ma ritiene «quasi obbligata» la soluzione delle primarie.

Per il vicepresidente della Regione Puglia, Loredana Capone (Pd), Boccia ha «il compito di creare subito l’intesa con il presidente Nichi Vendola e di coinvolgere tutto il Pd».

Il Partito della Rifondazione Comunista della Puglia accusa il Pd di preferire la sconfitta alla sinistra e di voler «normalizzare ogni tentativo di costruire un’alternativa nella regione».

Ma anche nel centrodestra il nodo sulla scelta del candidato alla presidenza della Regione è tutt’altro che sciolto. Resta aperto il dialogo del Pdl con la senatrice Adriana Poli Bortone e il suo movimento Io Sud, ma non è stata accantonata l’ipotesi del magistrato Stefano Dambruoso.

Resta sempre in piedi la possibilità di un personaggio con incarichi istituzionali, così come chiesto dal sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano.