Regione Puglia. D’Alema: “Vendola rende le cose difficili”. Replica: “Il tuo Pd dipende da Udc”

Pubblicato il 28 Novembre 2009 - 22:47 OLTRE 6 MESI FA

Vendola e D'Alema

In Puglia il centrosinistra affila i coltelli in vista di una durissima battaglia. Peccato però che non sia quella per vincere le elezioni ma quella per presentare alle prossime Regionali un candidato più di sinistra (il presidente uscente Vendola) o più moderato e gradito all’Udc di Casini, ago della bilancia in una competizione incerta.

Pesano le parole di Massimo D’Alema, romano che da vent’anni è un big shot della sinistra pugliese: «La situazione è resa difficile non dalle nostre trame ma dalla decisione di Vendola» di candidarsi «nella convinzione che di fronte al fatto compiuto i partiti si sarebbero accodati», ha detto il “leader Maximo” nell’intervento che ha concluso l’assemblea regionale del Pd pugliese che ha discusso le alleanze e candidature per le prossime regionali.

«Noi – ha detto D’Alema – avevamo chiesto a lui di prendere l’iniziativa di chiamare le forze politiche attorno a un tavolo e verificare la possibilità di portare l’alleanza per il Mezzogiorno al governo della Regione».

«Lui – ha aggiunto l’esponente del Pd – non lo ha fatto, probabilmente nella consapevolezza che forse attorno a quel tavolo sarebbe stata posta la questione della guida della regione e ha deciso di candidarsi».

«Noi – ha continuato D’Alema – siamo stati messi di fronte a questa situazione, noi non abbiamo mai posto il problema di scegliere tra Vendola e Udc perché in questi termini si tratta di decidere come perdere le elezioni e, scusatemi, anche per la mia storia preferirei perderle avvolto nella bandiera rossa».

Quindi, dopo la decisione di Vendola, secondo D’Alema, «noi possiamo accodarci ma verremmo meno alla nostra responsabilità di fronte a un partito che non può pensare di farsi eterodirigere”.

«Dobbiamo cioé fare noi – ha concluso D’Alema – quello che avrebbe dovuto fare Vendola e non ha fatto: chiamare le forze politiche a discutere programmi e prospettive senza fare veti e pregiudiziali».

«Vi prego di rispettare le alleanze con l’Udc che abbiamo già fatto, altrimenti rischiamo di perdere non solo la Regione Puglia alle prossime elezioni ma le giunte cha abbiamo già conquistato alle scorse amministrative”, ha detto l’ex presidente del Consiglio a proposito della necessità di trovare accordi programmatici che vadano oltre il centrosinistra all’insegna dell’alleanza per il Mezzogiorno.

D’Alema ha parlato degli accordi già realizzati localmente con l’Udc, sottolineando che questo processo politico «è stato accompagnato dal presidente della Regione Puglia che coraggiosamente ha spiegato le ragioni delle alleanze» e ha poi realizzato con il rimpasto della giunta regionale un’apertura ai centristi.

«Quindi – ha aggiunto D’Alema – noi non abbiamo agito a dispetto di Vendola, ma insieme a lui nella prospettiva di realizzare un’alleanza per il Mezzogiorno».

All’ex ministro degli Esteri ha risposto il segretario regionale di Sinistra e Libertà in Puglia, Nicola Fratoianni: «Non è il Pd che sostiene Vendola ad essere eterodiretto dalla candidatura che il presidente della Regione ha rilanciato, mi pare piuttosto che sia il Pd di D’Alema a farsi eterodirigere dall’Udc e da altre forze che pongono veti sui nomi».

«Trovo francamente che la ricostruzione di D’Alema sia un po’ fantasiosa. Nichi Vendola – afferma Fratoianni – è stato il primo leader politico meridionale a porre il tema della necessità di allargare il confronto al mondo moderato sul tema del Mezzogiorno. E di fronte a questa disponibilità ha ricevuto veti sulla sua persona e non sulla sua proposta politica».

«Mi colpisce molto che il Pd di Massimo D’Alema – aggiunge il segretario regionale di Sl – non abbia ancora avuto la forza di chiedere all’Udc di dire una parola sulla natura di questa alleanza meridionale, se si fa eccezione dell’unico argomento di contenuto avanzato dall’Udc in questi giorni: la richiesta di non ripubblicizzare l’Acquedotto pugliese».

«Non è Vendola ad essere isolato, è una idea della politica, quella di D’Alema, – conclude – a mostrare un isolamento nei confronti della società».