Riforme costituzionali: cambiata la bozza sul bicameralismo

Pubblicato il 29 Maggio 2012 - 13:46 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Cambia l’articolo 5 del testo delle riforme costituzionali che riguarda il bicameralismo. Un emendamento della maggioranza riscrive la bozza con lo scopo di rafforzare la possibilita’ di approvare la legge con la lettura di una sola Camera, mentre se c’e’ il richiamo dell’altra Camera non c’e’ bisogno di una terza lettura. Il tema del bicameralismo era stato accantonato la scorsa settimana perche’ mancava ancora un accordo nella maggioranza sul testo. Accordo che e’ stato raggiunto nella mattinata e perfezionato in un emendamento a firma Bianco-Boscetto-D’Alia. I lavori della commissione Affari costituzionali del Senato sono dunque attualmente sospesi per permettere, entro le 14.30, la presentazione di subemendamenti.

Il nuovo testo dell’articolo 5 del ddl ‘Abc’ sulle riforme, va a modificare l’articolo 72 della Costituzione prevedendo che un progetto di legge possa essere approvato anche in prima lettura, dalla Camera cui viene assegnato. E che vengano assegnati al Senato i ddl nelle materie di legislazione concorrente tra Stato e Regioni (articolo 117, comma 3 Costituzione) e nelle materie di cui all’articolo 119 della Costituzione. In tutti gli altri casi si stabilisce che l’esame cominci invece alla Camera.

I disegni di legge approvati dalla Camera cui vengono assegnati, ”sono trasmessi all’altra Camera” che li esamina. Se l’altra Camera non ha nulla da ridire, la legge viene varata in prima lettura. Altrimenti, la seconda Camera puo’, ”entro 15 giorni dalla trasmissione”, ‘richiamare’ il testo per modificarlo, se lo chiede il governo o ”un terzo dei suoi componenti” (in quest’ultimo caso il riesame viene deliberato in Aula a maggioranza dei presenti).    In sede di riesame, il testo puo’ essere ”approvato, anche con modifiche, o respinto”, ma solo ”entro trenta giorni”, termine scaduto il quale la proposta di legge si intende approvata nella formulazione originaria. Se invece la seconda Camera modifica il testo, esso diventa legge nella nuova formulazione, a meno che la prima Camera non decida a sua volta di esercitare la facolta’ di ‘richiamarlo’.

Insomma, riassume il vicepresidente dei senatori del Pdl, Gaetano Quagliariello, ”la norma e’ che la legge venga varata con una sola lettura, l’eccezione e’ che i passaggi siano due, mentre se c’e’ un problema politico enorme, i passaggi sono anche piu’ di due”.    Resta invece la necessita’ di approvazione di entrambe le Camere per le leggi costituzionali o elettorali, di conversione di decreti, delegazione legislativa, approvazione di bilanci e consuntivi, materie di competenza delle Regioni.