ROMA – Per Roberto Calderoli il pm ha chiesto il rito immediato per diffamazione nei confronti di Cecile Kyenge. Ma, si chiede il senatore della Lega, la magistratura è altrettanto rapida ed efficace su altri casi, ad esempio quello di Yara Gambirasio?
“Mercoledì pomeriggio sono stato contattato dall’Eco di Bergamo e dal Corriere ed. Bergamo per rilasciare un commento sul fatto che il Procuratore avesse richiesto al GIP il giudizio immediato nei miei riguardi per diffamazione aggravata da discriminazione razziale nei confronti del Ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge. Trovo sorprendente e curioso l’aver appreso la notizia direttamente dai giornali”: così ha detto Calderoli, vice presidente del Senato.
”Ritengo invece sconcertante – aggiunge – il fatto che sull’Eco di Bergamo di oggi e sul sito del medesimo giornale sia comparsa alle ore 3,19 la notizia che il GIP Giovanni Petillo abbia, a tempo di record, accolto la richiesta del PM e fissato il processo per il 6 maggio senza che il diretto interessato né il suo avvocato ne avessero ricevuto comunicazione alcuna. Generalmente celerità fa rima con efficienza ma in materia di giustizia penso abbia una certa rilevanza anche il rispetto delle procedure. Auspico la medesima solerzia ed efficienza anche per la risoluzione del caso di Yara Gambirasio, per cui parenti e amici attendono giustizia da quasi tre anni, anche se capisco bene che una frase detta in un comizio sia molto più grave dell’omicidio di un’innocente tredicenne”.
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