Roma, 22 dicembre: città sotto mobbing, ma il piano di polizia e studenti è di non scontrarsi

Alla vigilia Roma un po’ di paura ce l’ha, ma mercoledì 22 dicembre sarà una giornata infernale e proibitiva…soprattutto per l’acquisto dei regali di Natale. La città sarà sottoposta a massiccio e diffuso “mobbing” con blocchi stradali, cortei “mordi e fuggi” e paralisi epidemica degli spostamenti, questo è sicuro. Però polizia e studenti che si preparano alla giornata lasciano capire che, se il diavolo non ci mette la coda, non ci saranno scontri di piazza. Qualche inseguimento, qualche scaramuccia, ma scontri frontali e massicci no. Non li vogliono gli studenti e stavolta non li vuole praticamente tutta la composita galassia dei manifestanti. Dalle loro assemblee e riunioni più o meno segrete emerge che il “movimento” stavolta cerca la beffa e lo sberleffo al “potere” e non l’assalto ai “Palazzi”. Sarà sopravvenuta responsabilità o timore di farla grossa, sarà buona scienza o cattiva coscienza politica, stavolta proveranno a rendere la città e la giornata ingovernabili ma non campo di battaglia. E la polizia, nonostante la politica abbia gettato benzina, stavolta non vuole essere né bersaglio né martello. I responsabili dell’ordine pubblico hanno mandato chiari messaggi: tampineranno, pedineranno i cortei ma non faranno muraglia sulla quale i manifestanti possano schiantarsi.

Secondo il “piano” degli studenti e dei manifestanti, Roma vedrà apparire per ogni dove e per tutta la giornata “pattuglie” e “compagnie” di protesta. In strada, agli incroci, forse sui tetti, di sicuro dove non te li aspetti. Appariranno, sosteranno, spariranno, si ricomporranno. Una, dieci, cento “manifestazioni” con l’obiettivo di “salutare” il varo della legge Gelmini mostrando che la città si ferma per l’occasione e non più l’obiettivo di assediare il Senato dove la legge viene votata. Secondo il piano della polizia niente plotoni immobili ad aspettare l’impatto, ma tante squadre ai fianchi dei manifestanti. Andrà davvero così? Questa è la “promessa” reciproca. Promessa credibile perché basata sulla reciproca convenienza e sulla convergente opportunità. Ma pur sempre promessa e non certezza perchè per far funzionare i due “piani” occorre che la polizia tolleri e consenta qualche “beffa e sberleffo” facaendo più o meno finta di esser sorpresa e occorre che i manifestanti rispettino le zone più o meno “rosse”, facendo più o meno finta di girarci intorno solo per caso. Ce la faranno entrambi a recitare la parte prescelta? E le tv? Sono pronte ad ogni evenienza, nel caso nulla di violento accada sono pronte a inviare tre inviati di piazza con relative troupes e a titolare: “Tragico vuoto nelle vie della Capitale”.

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