Lega, Rosy Mauro: “Ora mi chiamate terrone. E nell’87 che cos’ero?”

Pubblicato il 30 Aprile 2012 - 09:15 OLTRE 6 MESI FA

Rosy Mauro (Foto LaPresse)

ROMA – “L’hanno scoperto nel 2012 che sono terrona. Ma non è che nell’87 fossi nordica. Chi ora dice così è solo perché non vuol ricordare che cosa ho fatto per la Lega in 20 anni”. Intervistata dal Giornale, la vicepresidente del Senato Rosy Mauro, espulsa dalla Lega, si difende e assicura che andra’ ”dritta per la sua strada”.

”Non sono una traditrice. Continuo a versare la mia quota al partito. Oltre duemila euro al mese da 10 anni, da quando ero consigliere regionale”.Le dimissioni, dice, ”sarebbero state un’ammissione di colpevolezza, e io non ho fatto nulla di male”.

”Per la Lega in 20 anni ho fatto migliaia di chilometri e di comizi. Ci sono le foto, eppure sembra che io abbia incominciato solo da quando Bossi e’ stato male nel 2004”, sottolinea Mauro. Quanto a Maroni, ”anche lui improvvisamente si e’ accorto che sono terrona e vuole un capo del SinPa (il sindacato padano, ndr.) davvero padano”.

Il SinPa ”era finanziato dalla Lega, a volte con piu’ e a volte con meno soldi. Eravamo nell’ordine di 60mia, 100mila euro”, spiega Mauro. ”Le donazioni sono previste dalla legge, le fanno tutti i partiti”.

In merito ai traffici di Belsito, ”resto incredula”, afferma Mauro. ”Non avevo ruoli dirigenziali. Chi li aveva forse avrebbe potuto accorgersene e agire. Sulla ‘ndrangheta – aggiunge – sono allibita, ma la cartella Family mi fa ridere: un parlamentare non ha bisogno di fare truffe per pagarsi le spese mediche”.

Sull’assenza di Umberto Bossi dalla Batelada, ”era in Veneto. Non credo si vergogni di farsi vedere con me”, dichiara Mauro. ”Mi ha mandato a dire che ho fatto bene a fare lo stesso la Batelada, perche’ ‘quando soffia il vento, bisogna tenere”’.

Nell’intervista Mauro difende il suo caposcorta, Pierangelo Moscagiuro. ”E’ stato scritto che era assunto alla vicepresidenza del Senato, e invece lui e’ un agente di polizia presso l’ispettorato del Senato. Quando non sara’ piu’ il mio caposcorta, dopo questo fango, che cosa fara’?”.