Ruby, atti della difesa. Ingressi ad Arcore di competenza della vigilanza privata

Pubblicato il 25 Gennaio 2011 - 19:45 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

”Non c’è una vera e propria identificazione e controllo. Quando le dimore del premier erano considerate residenze alternative a palazzo Chigi, le identificazioni erano effettuate in modo piu’ accurato e cio’ accadde fino a dopo meta’ 2006. Oggi l’ingresso compete al servizio di vigilanza privato e non alla sicurezza del presidente”.

È quanto ha riferito agli avvocati Piero Longo e Niccolò Ghedini nel corso di un colloquio investigativo Antonino Battaglia, ”responsabile di uno dei turni” della sicurezza di Berlusconi ”fin dal 1990”. Attualmente Battaglia è inquadrato nei Servizi con la qualifica di dirigente di seconda fascia.

”Per quanto a mia conoscenza – prosegue Battaglia – l’identificazione avviene all’ingresso con contatti con la segreteria, non con controllo di documenti ma con una lista di invitati che viene comunicata dalla segreteria”. Ed inoltre, prosegue, ”sempre per quanto mi e’ dato sapere, se vi sono delle persone sconosciute, queste di solito sono sempre accompagnate da persone gia’ note alla segreteria”. Battaglia dice poi di non aver mai notato ”figure femminili” all’apparenza minorenni, di non ricordare una donna di nome Ruby e di ”non aver mai avuto occasione di vedere situazioni che implicassero relazioni di natura sessuale”.

”Il premier – conclude – non rimaneva mai solo perché c’era il personale di servizio addetto al bar e alla musica”.