Scajola, il fenomeno: sarà coordinatore Pdl “a sua insaputa”?

di Lucio Fero
Pubblicato il 15 Marzo 2011 - 15:18 OLTRE 6 MESI FA

Claudio Scajola nel giorno delle dimissioni

ROMA – Al partito o al governo, un posto degno per Claudio Scajola si troverà: Berlusconi e lui stesso lo stanno cercando insieme. Perché Scajola è un autentico fenomeno politico. I giornali raccontano sia un fenomeno politico perché capace di raccogliere e coagulare intorno a sè non si sa quanti ma qualcuno sì di parlamentari del Pdl ligi, lavoratori e fedeli e però già in ipotesi sacrificati per far posto oggi al governo e domani nella lista delle candidature a parlamentari che sono venuti in soccorso al premier all’ultimo ma decisivo minuto, insomma i “Responsabili”, i “Noi Sud”, i “Forza Sud”, i Razzi, gli Scilipoti, i Calearo… Fenomeno politico che potrebbe addirittura portare alla costituzione in Parlamento di gruppi autonomi, c’è già l’ipotetico nome: “Azzurri per la Libertà”. Insomma fenomeno di forza e di abilità.

Ma Scajola è per ben altro fenomeno e ben altro fenomeno. In tutto il pianeta e in tutta la storia del pianeta nessun politico, neanche nessun amministratore di condominio per la verità, sarebbe sopravvissuto in nessun scampolo di vita pubblica alla confessata circostanza di “abitare in una casa comprata a mia insaputa da qualcun altro”. Scajola invece ce l’ha fatta, ce la sta facendo e questo è fenomenale, addirittura sbalorditivo. Sinceri complimenti per la performance: Scajola è davvero un fenomeno. Non isolato però, come lui nessuno. Però l’altro coordinatore del Pdl, Denis Verdini, è pur sempre l’uomo titolare di una sorta di “warning” emesso da Bankitalia. Quando Verdini gestiva una banca, ha avvertito Bankitalia, la gestiva concedendo prestiti e fidi secondi criteri giudicati dalla Banca centrale italiana non ortodossi. Anche Verdini è nel suo piccolo un fenomeno. Scajola, il fenomeno numero uno, potrebbe affiancarlo nel coordinare il Pdl. E un po’ fenomeno, su scala minore, è anche il coordinatore Ignazio La Russa, uno che pesta, non per modo di dire, i piedi a un giornalista e poi recita e finge di esser stato pestato, uno che da ministro, non a caso della Difesa, prende per le orecchie i giornalisti molesti alle conferenze stampa. E un po’ fenomeno è anche Sandro Bondi, il terzo coordinatore che dovrebbe lasciare il posto a Scajola. Bondi ministro della Cultura che al ministero non va da mesi, Bondi afflitto, inconsolabilmente afflitto.

D’altra parte è un paese di fenomeni: il super consulente del moderato, prudente, saggio ed equilibrato Gianni Letta è Luigi Bisignani. Nulla da dire sull’esperienza e sulle relazioni e conoscenze di Bisignani, ma un condannato per la tangente Enimont super consulente dell’uomo di regia a Palazzo Chigi è un fenomeno. Così come è un fenomeno il vertice Telecom, in procinto di promozione e riconferma, accusato di aver gestito come “strategia d’azienda” il giochino delle false schede sim. Se le inventavano, le movimentavano con un centesimo di euro l’una: questa l’accusa. Ed erano tutti contenti: i venditori di schede, il commerciale aziendale, i manager legati alle prestazioni di “risultato”. Un paese di fenomeni. Complimenti e auguri.