Se Corte costituzionale cancella Porcellum, torneremo al Mattarellum?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Novembre 2013 - 12:50 OLTRE 6 MESI FA
Se Corte costituzionale cancella Porcellum, torneremo al Mattarellum?

Se Corte costituzionale cancella Porcellum, torneremo al Mattarellum? (Foto LaPresse)

ROMA – Se il Porcellum viene cancellato potrebbe tornare il Mattarellum. Il prossimo 3 dicembre la Corte costituzionale sarà chiamata a prendere una decisione sulla legge elettorale e se il Porcellum sarà ritenuto incostituzionale, potrebbe ripristinare il Mattarellum. D’altronde in assenza di una riforma elettorale, e con Sergio Mattarella in Consulta, si potrebbe tornare ad una “reviviscenza”. Ipotesi non del tutto esclusa né smentita dai ministri e dai giudici della Corte costituzionale.

L’ipotesi di un ritorno del Mattarellum la lancia Goffredo De Marchi su Repubblica, che scrive:

“Il 3 dicembre la Corte costituzionale ammette il ricorso della Cassazione e qualche settimana dopo (a gennaio o agli inizi di febbraio) straccia il Porcellum dal primo all’ultimo articolo, lo cancella dalla faccia della terra. Non interviene su alcuni punti, non usa il bisturi. Giudica l’intero impianto della norma Calderoli una “porcata” anche sul piano costituzionale”.

E invece di lasciare Italia senza legge elettorale, ripristina il Mattarellum:

“la legge che c’era prima: 75 per cento di segregi assegnati con il maggioritario uninominale (un candidato contro l’altro nei collegi) e 25 per cento di quota proporzionale. In gergo tecnico, si chiama “reviviscenza”. In parole povere, un terremoto che si abbatte sul Palazzo e sulle larghe intese”.

Un’ipotesi lanciata da De Marchi e che non sarebbe “così assurda” per due ministri del governo Letta:

“Gaetano Quagliariello tiene la bocca chiusa. Il ritorno al Mattarellum? Il titolare delle Riforme, nel cortile della Camera, sorride. Il ministro dei rapporti col Parlamento Dario Franceschini, uscendo dal Senato dopo le comunicazioni di Annamaria Cancellieri, si spinge appena oltre: «Ne ho sentito parlare. Ma la Consulta è imprevedibile». Non dicono: no, è impossibile, ma cosa vi salta in mente. È una strada”.

A confermare l’ipotesi di un ritorno al Mattarellum sarebbe Mario Segni in primis, ma altri giudici in Consulta ne avrebbero parlato:

“i due di nomina presidenziale Sabino Cassese e Giuliano Amato, Sergio Mattarella eletto dalle Camere. Per quest’ultimo sarebbe davvero il colmo (e fonte d’imbarazzo conoscendone l’estrema prudenza) dare il via libera alla“resurrezione” della sua legge. Certo, Segni parla da tifoso. È stato il promotore, insieme ad Arturo Parisi, del referendum contro la legge Caderoli del 2009. La Consulta in quel caso escluse la “reviviscenza” e gli elettori fecero il resto facendo mancare il quorum”.

L’effetto del Mattarellum e del suo ritorno non sarebbe certo a impatto zero sul Parlamento e sulle larghe intese:

“Il Pdl alzerebbe le barricate, le larghe intese sarebbero investite in pieno dal cataclisma. Festeggerebbero invece i tifosi del maggioritario. Stapperebbe lo champagne una buona parte del Partito democratico, anche dalle parti di Palazzo Vecchio. Perché con la cancellazione del Porcellum le elezioni anticipate a marzo, su cui Matteo Renzi continua puntare, diventerebbero la prima delle opzioni in campo”.