Senato, si riparte da una valanga di emendamenti. Giustizia, Renzi rimanda

senatoROMA – Riforma del Senato: si riparte, lunedì 30 giugno, da una valanga di emendamenti. Alle ore 16 in Commissione affari costituzionali si iniziano a votare i 581 emendamenti e subemendamenti alla bozza di legge. Il tema più caldo riguarda il Senato elettivo.

E’ intorno a questo punto che ruoteranno gli incontri tra Pd, forze di maggioranza, ma anche Forza Italia e M5S. E questo punto Berlusconi intende far “digerire” ai suoi anche perché, per dirla con le parole di Denis Verdini, “la verità è che Renzi le riforme le può fare anche senza di noi. Ho calcolato che gliele possono votare 180-190 senatori…”.

L’obiettivo di Renzi è arrivare al voto del Senato prima della pausa estiva. Per questa la riforma della Giustizia, annunciata nelle sue grandi linee nei giorni scorsi, verrà rimandata. Mettere in agenda in un momento del genere temi come il falso in bilancio, l’autoriciclaggio o la responsabilità civile dei magistrati, da parte del governo, con tanto di norme scritte e definite, potrebbe trasformarsi in un autogol.

Significherebbe aprire altri focolai di contrasto. E non solo con il centrodestra. Cosa che Renzi vorrebbe evitare anche se questo significherà far slittare la data del 30 giugno entro la quale il ministro Maria Elena Boschi aveva assicurato che si sarebbe messa in cantiere anche la riforma della giustizia. E’ quasi certo, infatti, secondo quanto si apprende in ambienti del governo, che nella riunione del Cdm di lunedì non si dovrebbe andare oltre l’elencazione di una serie di “principi” o di cosiddette “linee guida” sui temi più caldi della giustizia. Ma niente testi.

 

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