Sesto San Giovanni, mail candidato M5S a candidato FI : trovami un posto

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 3 Luglio 2017 - 08:47 OLTRE 6 MESI FA
Sesto San Giovanni, mail candidato M5S a candidato FI : trovami un posto

Sesto San Giovanni, mail candidato M5S a candidato FI : trovami un posto

ROMA – Sesto San Giovanni, mail candidato M5S a candidato Forza Italia. La mail parte e arriva tra il primo e il secondo turno delle Comunali. Mail di augurio tipo vinca il migliore? No, perché il candidato M5S, al secolo Antonio Foderaro, al ballottaggio non ci è arrivato. Mail allora di sfida politica, tipo chiunque vinca di voi sarà il peggiore? No, perché Foderaro ingegnere e candidato M5S è soprattutto la prima che avete letto: ingegnere che cerca un posto di lavoro, possibilmente in Regione Lombardia.

E allora a chi pensa Foderaro ingegnere e candidato M5S di inviare la segnalazione di se stesso e la richiesta di un posto di lavoro, con precise caratteristiche s’intende? Invia e spedisce a Roberto Di Stefano. E chi è Roberto Di Stefano? E’ il candidato sindaco di Forza Italia a Sesto San Giovanni.

Quando il candidato M5S spedisce mail per chiedere posto di lavoro, Di Stefano non è ancora sindaco. Lo diventerà al ballottaggio del 25 giugno. La mail porta la data del 14 di giugno. Nell’inviare la mail Foderaro non sta a guardare minuzie come il calendario. Nell’inviare quella mail Foderaro neanche ci pensa che sta chiedendo un posto a chi fino alla domenica prima era il suo avversario politico e a chi sta chiedendo voti per il ballottaggio.

Anzi no, Foderaro ci pensa al ballottaggio. Ma in altra sede. Non è forse ingegnere e candidato M5S? Come M5S scrive su Facebook dello “squallore fotonico” che rileva perché destra e sinistra lo blandiscono per avere un po’ del 13 e passa per cento dei voti che M5S ha avito al primo turno. Uno “squallore” che lo disgusta e che lui denuncia. Poi, deposta la veste M5S, recuperata quella di ingegnere in cerca di lavoro, scrive mail :”Quella che cerco è una posizione manageriale gestionale…”. (Il testo su La Stampa a corredo articolo di Michele Sasso che racconta tutta la storia).

Ora che la storia della mail è venuta fuori Foderaro M5S e ingegnere dice: “Ho sbagliato a inviare quella mail ma non c’entra nulla con la politica”. No, non c’entra nulla con la politica? E allora con che cosa c’entra chiedere un posto di lavoro a chi ti sta chiedendo voti e chiedere quel posto nei giorni prima del voto? Con la distrazione? Non guardava il calendario? Con il caso fortuito, con le coincidenze? Con un complotto astrale?

Foderaro candidato M5S e ingegnere che cerca un posto, a voler essere maligni (o solo logici) non poi così lontano l’uno dall’altro: cercava un posto da cittadino eletto, svanito quello si passa all’opzione B, quella del posto in Regione. Un percorso e un comportamento in fondo lineari.

E non sarà stata certo soltanto la disinvoltura del candidato M5S pre ballottaggio a far crescere il 26 per cento raccolto al primo turno da Roberto Di Stefano su fino al 58 per cento raccolto al secondo turno. Ci si è messa l’astensione, certa naturalezza con cui parte del voto M5S che resta orfano di candidato al primo turno diventa voto di destra al secondo turno (mica solo a Sesto San Giovanni e non fosse altro che per votare contro Il Pd).

Non si può certo mettere in carico a Foderaro il passaggio della “Stalingrado d’Italia” al forzaleghismo. Probabilmente la motivazione più grossa del voto a destra a Sesto San Giovanni va ricercata nella storia della Moschea che molti non vogliono e non volevano. Sì, probabilmente si è votato contro la Moschea, anche se fa fatica a molti dirlo e perfino sentirlo e vederlo.

Ma, nel suo piccolo, anche l’idea di cittadinanza del candidato M5S ha dato una mano, un civismo, un senso della cosa pubblica radicalmente anti sistema (“squallore fotonico”) e con un solo chiaro, netto e primario e concreto obiettivo: trovatemi un posto.