Sesto San Giovanni: concluso dopo 8 ore il ‘faccia a faccia’ tra i pm e Filippo Penati

Pubblicato il 9 Ottobre 2011 - 18:17 OLTRE 6 MESI FA
Pierluigi Bersani e Filippo Penati

Pierluigi Bersani e Filippo Penati (LaPresse)

MONZA, 9 OTT – Si è concluso dopo otto ore l’interrogatorio di Filippo Penati, l’ex sindaco di Sesto San Giovanni e ex presidente della Provincia di Milano, davanti ai pm di Monza, Walter Mapelli e Franca Macchia, che lo hanno indagato per corruzione, concussione, finanziamento illecito ai partiti, nell’ambito dell’inchiesta su un presunto giro di tangenti relativo alle aree ex Falck e Marelli.

Il verbale d’interrogatorio, chiesto dallo stesso Penati, che ha dato la sua versione, è stato secretato in attesa di riscontri.

Penati, subito dopo l’interrogatorio ha rilasciato questa nota: ”Come avevo richiesto, oggi sono stato interrogato dai Procuratori della Repubblica di Monza, che indagano sulla mia vicenda e ho risposto a tutte le loro domande, ricostruendo nel dettaglio i rapporti da me intrattenuti sia con i coimputati sia, soprattutto, con gli imprenditori che mi hanno accusato”.

‘Ho riferito quanto a mia conoscenza – ha aggiunto Penati – e credo di aver dato un contributo che ritengo comunque importante per consentire agli organi giudiziari, che proseguiranno le indagini e che dovranno successivamente esprimere un giudizio, di stabilire, nel modo più completo possibile, se io debba essere considerato responsabile o meno delle accuse che mi sono state rivolte”.

”Desidero precisare che, all’esito della decisione giudiziaria, mi riterrò libero di chiedere alla magistratura di accertare se coloro che mi hanno accusato, lo abbiano fatto ingiustamente e, quindi, debbano rispondere di tutti i danni da me subiti”. I difensori dell’ex presidente della provincia di Milano hanno confermato che l’interrogatorio è stato secretato, ”in quanto sono necessari una serie di riscontri”.

L’ex sindaco, la mattina del 9 ottobre si era presentato al Comando della Guardia di finanza monzese con un trolley colmo di documenti per cercare di dimostrare, con carte alla mano da lui raccolte, la sua estraneità ai fatti contestati. Accanto ai suoi avvocati Nerio Diodà e Matteo Calori, l’ex vice presidente del Consiglio regionale ha spiegato la sua versione dei fatti tentando di smontare una per una le ipotesi dell’accusa e le dichiarazioni messe a verbale dai due imprenditori Giuseppe Pasini e Piero Di Caterina, i quali hanno denunciato di un sistema di tangenti su cui sono in corso accertamenti.

A chiedere di essere interrogato è stato lo steso Penati anche in vista dell’udienza del prossimo 21 ottobre davanti al Tribunale del riesame di Milano dove si discuterà l’appello dei pm monzesi contro il provvedimento con cui lo scorso 25 agosto il gip Anna Magelli ha respinto la richiesta di arresto per lui e per il suo ex braccio destro Giordano Vimercati.