Statali, il contributo di solidarietà resta e non sarà deducibile

Pubblicato il 31 Agosto 2011 - 10:56 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Ci avevano sperato per qualche settimana i dipendenti statali che già pagano il contributo di solidarietà per effetto del decreto del 2010. Avevano sperato cioè che le stesse regole valessero anche per i privati, come previsto dalla manovra del 13 agosto, e con una buona notizia in più: la possibilità di dedurlo dalla dichiarazione dei redditi, ottenendo quindi di poter recuperare qualcosa.

Ora a quanto pare però la scelta della maggioranza è quella di far ‘saltare’ il contributo di solidarietà ai privati (il 5% sopra i 90mila euro, il 10% oltre i 150mila, esattamente quanto versano i dipendenti pubblici), mantenendo però la norma del 2010 che interviene sugli stipendi del pubblico impiego. La supertassa, infatti, come ha chiarito il relatore di maggioranza Antonio Azzollini (Pdl), sarà cancellata dalla manovra di Ferragosto, mentre resterà in vigore quanto già previsto per la Pubblica amministrazione.

La mossa non è stata gradita dai dipendenti pubblici interessati: sono soprattutto magistrati, medici e dirigenti che possono vantare uno stipendio sopra i 90mila euro lordi. I sindacati promettono battaglia e la Cgil fa sapere che mantenendo il contributo per i privati lo Stato si sarebbe messo al riparo dai ricorsi sulla legge del 2010, una norma che potrebbe avere profili di incostituzionalità perchè colpisce non in base al reddito ma in base alla categoria di appartenenza.