Storace: “I soldi di An contesi? Dateli ai poveri”

Pubblicato il 8 Febbraio 2012 - 11:14 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – "Ora ci manca pure una nuova querelle sui beni di Alleanza nazionale. E' notizia di ieri che il tribunale di Roma ha nominato due commissari liquidatori per il patrimonio che fu del partito che succedette al Msi. Parliamo di una somma ingente che potrebbe fare gola a molti. Ma non a noi, che, nonostante vari solleciti, abbiamo sempre rifiutato di immergerci in una battaglia legale su quattrini, case e proprietà varie. No, non fa per noi questa roba, a noi interessa un patrimonio ideale. E quello non lo può dare nessun giudice". E' quanto scrive oggi sul suo blog, Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra.

"E' comunque incredibile – prosegue Storace – che nessuno si ponga il problema di restituire quei soldi alla comunità nazionale. Si e' andati avanti, finora, a carte bollate, ciascuno per rivendicare un pezzo della ricchezza di An. Sì, parlo di ricchezza perché a quanto mi raccontano ci sono svariate decine di milioni di euro in circolazione. Per questo An ha blindato i 'suoi' beni nel 2011 con una fondazione. In cassaforte risultano i rimborsi elettorali percepiti alle politiche del 2006 (per cinque anni, fino al 2011, nonostante lo scioglimento delle Camere nel 2008 e quello del partito poco dopo…) e in ballo ci sono anche ingenti proprietà immobiliari. Secondo il rendiconto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'ottobre scorso, al 31 dicembre del 2010, via della Scrofa ha in cassa tra depositi bancari e postali qualcosa come 74,6mln di euro mentre alla voce rimborsi elettorali può contare su 12,7 mln ricevuti".

"Quanto valgono gli immobili? Tra i 3 e i 400 milioni di euro, sono circa 70 appartamenti in cui hanno trovato sede le federazioni provinciali nel corso degli anni, e in alcuni casi anche le sezioni territoriali. Esempio tipico erano i beni lasciati dalla contessa Colleoni; uno di questi, a Montecarlo, e' finito nelle mani del cognato di Fini, Giancarlo Tulliani. Credo che, se volessimo, anche noi potremmo puntare a rivendicare un pezzo di quelle proprietà, con titoli morali di assoluto valore e coerenza. Finora – continua il segretario de La Destra – non lo abbiamo fatto, nè è mia intenzione farlo e comunque non devo certo essere io a decidere. Ma mi fa rabbia la contesa giudiziaria: dateli ai poveri, quei soldi e quei patrimoni. Sarebbe la maniera migliore per onorare una storia politica che non merita di essere sporcata in tribunale. Altrimenti – conclude Storace – viene davvero voglia di chiamare l'avvocato e spiegarvi che vi conviene evitare il rischio di fare la fine di Lusi…".