Torino. Fassino già si sente sindaco: “Alle donne metà degli assessorati”

Piero Fassino
Piero Fassino

TORINO – Dopo avere incassato la vittoria alle primarie, Piero Fassino veste già i panni di sindaco di Torino e pensa alla sua giunta. Alle donne vuole dare la metà degli assessorati, forte che vincerà la battaglia per la poltrona.

Per lui «le donne sono il 50 per cento della popolazione ma solo il 20 per cento circa delle rappresentanti politiche a tutti i livelli. Una democrazia che rappresenta il 50 per cento con il 20 per cento è una democrazia zoppa. Inizierò a chiedere a tutti i partiti di dare un’adeguata rappresentanza di genere nelle liste per il consiglio comunale e di fare uno sforzo perché siano elette». E poi il tema delle barriere: «Proprio nelle periferie, da Barriera di Milano a Vanchiglia e Mirafiori, ho conquistato punte di consenso importanti, questo vuol dire che una delle mie proposte, la riduzione delle differenze fra il centro e le periferie, è stato capito ed apprezzato».

«Sul fronte delle alleanze — sottolinea il candidato del centrosinistra — si deve partire consolidando la coalizione che finora ha retto Torino. Incontrerò tutti, Pd, Idv, Sinistra e LIbertà e Moderati, ma non solo. Un sindaco deve parlare con la città ad ogni livello e nelle sue diverse articolazioni».

Secondo quanto scrive Repubblica Fassino vuole aprire a Federazione della Sinistra e Nuovo Polo discutere: «Avverto tutta la responsabilità di essere un candidato che unifica il più alto schieramento politico e sociale della città. Voglio aprire un dialogo anche con Federazione della Sinistra e il nascente Terzo Polo per verificare eventuali convergenze sul piano programmatico con l’obiettivo di tenere conto delle loro istanze».

«Dopo il voto  ci troviamo nelle migliori condizioni per la corsa verso le amministrative del 15 maggio. Mi muoverò verso quell’obiettivo attraverso l’apertura di un doppio binario di confronto: da una parte gli incontri con le forze politiche della coalizione, dall’altro verificando ogni proposta con tutti i pezzi della società torinese».

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