Veltroni in ticket con Vendola come candidato premier nel 2013?

Pubblicato il 12 Maggio 2010 - 12:45 OLTRE 6 MESI FA

Walter Veltroni

Sono sempre stati su posizioni diverse, addirittura antagonisti, ora Walter Veltroni e Nichi Vendola potrebbero correre insieme alle elezioni del 2013.

Walter Veltroni è tornato a “fare politica” lanciando la sua fondazione “Democratica”. Secondo il quotidiano “Libero”, l’ex leader del centrosinistra scenderebbe nuovamente in campo non solo per riprendersi la segreteria del Pd, ma per candidarsi come prossimo premier in vista delle elezioni del 2013.

Veltroni starebbe pensando addirittura di fare un “ticket” con Nichi Vendola. La formazione sarebbe: Veltroni candidato premier e Veldola il suo vice.

Secondo Libero nelle ultime settimane i due si sarebbero visti più volte e martedì, all’inaugurazione della fondazione di Veltroni, Vendola non sarebbe andato per mettere a tacere le voci di un ipotetico apparentamento con l’ex leader del Pd.

Ma non è finita qui, secondo il quotidiano Libero, voci di corridoio parlano anche di un possibile ritorno di Dario Franceschini. Non sarebbe in competizione con Veltroni, tutt’altro: uno potrebbe puntare a palazzo Chigi, mentre l’altro alla segreteria del Pd.

Il quotidiano Europa. Intanto il quotidiano “Europa”, commenta il ritorno di Walter Veltroni come un evento che “restituisce alla discussione dentro il Pd un ‘frisson’ che non si sentiva da tempo”.

Qualcuno pensa, scrive Europa, che “sarà lo statuto che lo fermerà “. “Ti spiegano una storia di maggioranze di tre quinti, due terzi, quattro quarti, primarie di coalizione e di partito, veto dei segretari regionali, doppi incarichi e chissà che cos’altro”.

“Ecco, abbiamo trovato che cosa c’é di peggio di una sterile discussione su chi guiderà il prossimo centrosinistra: una sterile discussione sulle regole della convivenza interna. Affidata a costituzionalisti e burocrati, senza neanche il calore dello scontro tra Fini e Berlusconi sulla democrazia nel Pd”.

“Speriamo che la pena ci venga risparmiata. Che le primarie vengano coccolate per ciò che sono (grandi eventi di mobilitazione popolare) e non si tenti di sterilizzare i processi politici con le regole: non ha mai funzionato”.