Verdini, il Colle e il “Me ne frego”: scoppia la bufera, finiani e opposizione all’attacco

Pubblicato il 4 Dicembre 2010 - 00:53 OLTRE 6 MESI FA

”Le prerogative del Colle che potrebbe mandare a casa chi ha vinto le elezioni? Ce ne freghiamo politicamente”, perché ”anche i partiti hanno le loro prerogative”. Apriti cielo. Le parole pronunciate in serata da Denis Verdini hanno generato una violenta bufera politica con il coordinatore preso d’assalto dalle opposizioni nel silenzio imbarazzato del suo partito. E non è  bastata la puntualizzazione di Verdini che ha spiegato come il suo fosse un “me ne frego politico”, perché le minoranze hanno continuato a martellarlo sostenendo che la pezza era peggio del buco.

Il fatto è che la sortita del coordinatore è stata rilanciata dalle agenzie poco dopo una nota del Quirinale che rimetteva in riga quanti tentano di oscurare le prerogative del Colle. E’ parso quindi quasi un botta e risposta negato invece da Verdini che ha escluso categoricamente qualsiasi volontà di mancare di rispetto a Napolitano. E anche l’ufficio stampa del Pdl si è precipitato a spiegare che le affermazioni del coordinatore non erano affatto una replica alla nota del Colle, oltretutto fatte prima dell’intervento del Quirinale.

Ma la frittata era fatta. E così è partita, e non si è mai arrestata, la contraerea delle opposizioni capitanata dal partito di Fini che ha messo in campo l’artiglieria pesante: Verdini ”volgare, irrispettoso, privo di senso delle istituzioni, disprezza le regole”, e avanti con toni sempre più forti (‘metodo Boffo contro Napolitano’, ha tuonato Carmelo Briguglio) e con la richiesta di scuse per il capo dello Stato.

La dichiarazione di Verdini – ha attaccato Italo Bocchino – ”conferma l’assoluto disprezzo del Pdl per ogni regola, ed è ancor più grave perché è relativa alle prerogative che la Costituzione attribuisce al Presidente della Repubblica”. Pollice verso anche da Farefuturo che in un editoriale al vetriolo parla di ”ennesimo segnale di una deriva che va fermata. Una deriva arrogante e strafottente, che non ha il minimo rispetto dei pesi e contrappesi che sono alla base del nostro sistema politico e istituzionale”.

Anche il Pd è andato giù duro. ”Le parole di Verdini – ha detto il segretario Pier Luigi Bersani – sono vergognose e di una gravità inaudita. La smentita è peggio delle affermazioni precedenti. La squadra di Berlusconi sta perdendo la testa. L’Italia deve uscire al più presto da questa situazione”. ‘

‘Volgare e intollerabile” il coordinatore del Pdl anche per Dario Franceschini secondo cui quelli del Popolo della libertà “hanno capito che la sfiducia è inesorabile e iniziano ad attaccate a testa bassa. Ma la democrazia italiana – ha ammonito – è più  forte della loro arroganza”.

”Le parole di Denis Verdini non sono eversive o pericolose, sono squallide”, si è inserito il partito di Di Pietro che con il capogruppo alla Camera Massimo Donadi gli ha mandato a dire: ”Al posto di minacciare Napolitano con un linguaggio fascista, racconti ai magistrati tutto quello che sa sulle cricche che hanno predato il Paese in questi anni. Si vergogni e faccia ammenda, si scusi con il Quirinale e con il Parlamento”.(ANSA).