Via obbligo fedeltà matrimonio: proposta gruppo senatori Pd

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Febbraio 2016 - 22:51 OLTRE 6 MESI FA
Via obbligo fedeltà matrimonio: proposta gruppo senatori Pd

Via obbligo fedeltà matrimonio: proposta gruppo senatori Pd (foto Ansa)

ROMA – Un ddl per eliminare l’obbligo di fedeltà dal matrimonio. Per tagliare così la testa al toro e non creare discriminazioni tra coppie eterosessuali sposate, per le quali l’obbligo di essere fedeli è previsto dal codice civile, e coppie gay che danno vita a un’unione civile, che invece quell’obbligo non lo avranno.

L’idea è di un gruppo di senatori Pd: il testo è stato presentato da Laura Cantini ed è stato sottoscritto anche dalla relatrice del ddl sulle unioni civili Monica Cirinnà. “L’obbligo di fedeltà – spiega la senatrice Cantini – è un retaggio di una visione superata e vetusta del matrimonio, reso ancora più inattuale dal superamento della distinzione tra figli legittimi e figli naturali”.

Sta di fatto che l’infedeltà, oggi, assume particolare rilevanza nelle cause di separazione all’interno delle coppie. L’avvocato Gian Ettore Gassani, presidente dell’Associazione nazionale avvocati matrimonialisti, boccia l’idea dei senatori Pd: “Fermo restando che usi e costumi degli italiani sono profondamente cambiati, anche attraverso l’uso dei social network, non è condivisibile questa pezza a colori che vogliono mettere alcuni parlamentari. La fedeltà è un valore laico e deve valere per tutti”.

Secondo Gassani, “da una lettura attenta del ddl Cirinnà si evince che le unioni civili sono un vero e proprio matrimonio”. Pertanto, “se dobbiamo tutelare diritti civili di tutti non possiamo poi fare un testo di legge per cui l’obbligo di fedeltà sia considerato qualcosa di secondario. Andava prevista la fedeltà tra le coppie dello stesso sesso come nelle coppie sposate”.

L’obbligo di fedeltà è prevista in tutto il mondo, senza differenza tra i sessi degli sposi. Siamo noi in Italia che stiamo cercando di creare un ibrido e ci stiamo “incartando”. La verità è che le unioni civili sono un vero e proprio matrimonio, ma in Italia non si ha il coraggio di chiamare le cose con il loro nome e quindi si cercano compromessi per paura di dire le cose come stanno”.

Il nuovo testo del ddl Cirinnà, secondo l’avvocato Adriana Boscagli, uno dei maggiori consulenti legali in diritto matrimoniale, prevede “una sostanziale parificazione, ma non una totale uguaglianza” tra matrimoni e unioni civili. “Bisogna capire la conseguenza giuridica dell’infedeltà”. “L’infedeltà – sottolinea – può determinare nelle separazioni la dichiarazione di addebito, ovvero l’attribuzione della responsabilità del fallimento del progetto matrimoniale” ed il conseguente, seppur “rarissimo” risarcimento danni. Ciò avviene “quando l’infedeltà è causa principale, se non esclusiva, del fallimento del matrimonio”. Ma “più spesso – aggiunge – l’infedeltà arriva “a cascata” di altre cause di crisi”.

Repubblica riassume alcuni commenti successivi all’aver tolto dalla legge sulle unioni civili, l’obbligo della fedeltà:

 Schifani. “Siamo soddisfatti di questa giornata – aveva commentato il presidente dei senatori Ap, Renato Schifani –  abbiamo ripulito il testo da alcune norme per fare chiarezza sull’impossibilità dell’adozione del figlio del partner e per l’abolizione dell’obbligo della fedeltà, che è un principio fondamentale del matrimonio”.

Gaynet. Commenti duri e ironici sono arrivati da Franco Grillini, esponente storico del movimento lgbt e presidente di Gaynet:  “A quanto pare oltre alla stepchild adoption, che in paesi civili come la Francia, la Germania, il Regno Unito è addirittura automatica, Alfano ha imposto di togliere al testo anche la ‘fedeltà’ sessuale come requisito di coppia per le unioni civili, perché sarebbe una caratteristica esclusiva del matrimonio eterosessuale. E così avremo le corna legali mentre per le coppie etero no. E’ lo Stato che ci mette le mani nelle mutande volendo decidere chi può fare sesso, come e con chi e magari anche con che frequenza”:

Gay Center. Sarcastico invece il commento di Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center: “Salta l’obbligo di fedeltà su richiesta di Ncd? vuol dire che il cattolico Alfano è favorevole alle corna? Dopo tutto lui ne è un esperto, politicamente parlando”.

Della Vedova. “….e invece era proprio vero, Ncd ha voluto che si togliesse l’impegno alla fedeltà: una specie di calcio dell’asino inferto all’ultimo minuto. È la loro vittoria di Pirro, perché la storia darà loro torto; anzi gli sta già dando torto”, ha scritto su Facebook il senatore e sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova. “Non capisco altra ragione se non quella di segnare con uno stigma ideologico negativo il riconoscimento giuridico delle coppie gay, che comunque secondo la nuova legge ‘concordano tra loro l’indirizzo della vita familiare e fissano la residenza comunè e assumono ‘l’obbligo reciproco all’assistenza morale e materiale e alla coabitazione”.

 Gal. “Prima avevano un testo incostituzionale. Ora lo abbiamo un testo che è anche irrazionale”, ha commentato Mario Mauro di Gal contestando nell’Aula del Senato il testo sulle unioni civili blindato con la fiducia.

Gasparri. Duro il giudizio di Maurizio Gasparri sulle scelte del partito Angelino Alfano: “Ncd ha voluto che fosse cancellato il riferimento alla fedeltà, e sono stati coerenti, gli va riconosciuto. Perchè loro la fedeltà non sanno proprio cosa sia”.

Sel. Il senatore di Sinistra Ecologia Libertà, Luciano Uras, ha sostenuto un aula che “parte della destra, con la consapevole volontà di ledere i diritti dei cittadini, ha ottenuto due cose: lo stralcio dell’articolo 5, che invece poteva essere demandato alla decisione, anche tenendo conto dei problemi di coscienza di ciascuno di noi, e il principio di fedeltà che è stato espunto dall’articolo che riguarda l’unione civile tra persone dello stesso sesso”.

Radicali Italiani. “L’espulsione delle adozioni e del vincolo di fedeltà dal maxiemendamento che, a quanto pare, il governo chiederà al Parlamento di votare a scatola chiusa, come una delega in bianco, è un monumento alla politica ipocrita dei partiti sempre più lontani dalla vita reale delle persone”, ha commentato in una nota Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani.