“Viva Draghi”, standing ovation a Rimini: “No ai sovranismi”, e un ciao senza rancore. Non ci resta che l’Agenda

Abbiamo buttato via l'uomo, salveremo la sua Agenda? Draghi a Rimini, una lezione di stile

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Agosto 2022 - 17:38 OLTRE 6 MESI FA
draghi rimini standing ovation

Mario Draghi a Rimini per la kermesse di CL (Ansa)

“Viva Draghi”, standing ovation a Rimini: “No ai sovranismi”. “Grazie Mario, viva Draghi”. Sono le parole con cui la gente in attesa ha accolto il presidente del Consiglio Mario Draghi al suo arrivo al meeting di CL.

“Viva Draghi”, standing ovation a Rimini

Un fiume di applausi. Per 32 volte il ‘Popolo di Cl’ punteggia con entusiastici applausi i cinquanta minuti in cui si articola il discorso alla Kermesse riminese del presidente del Consiglio. Un apprezzamento, quello dimostrato in modo inequivocabile dalla platea composta prevalentemente da giovani che riempie l’enorme Auditorium, e che non lascia indifferente il premier.

Il quale limita comunque la propria blindatissima presenza giusto il tempo di pronunciare un bilancio dell’esperienza a Palazzo Chigi, di lanciare un appello ad andare a votare e di illustrare un modello basato sulla credibilità concreta interna ed esterna a chi dopo il voto assumerà il governo del Paese.

Tutti notano i suoi sorrisi compiaciuti alle manifestazioni di consenso, con due standing ovation e una foresta di telefonini accesi a riprenderlo. Draghi arriva a Rimini, e subito incassa l’entusiasmo dei seguaci di don Giussani. “Grazie Mario, viva Draghi”, gli urlano mentre tra gli applausi attraversa la hall centrale della fiera. “Bravo presidente”, si sente gridare.

“Vivete la politica soprattutto come testimonianza di una vita coerente con gli ideali, sperate, combattete e costruite. Voi giovani siete la speranza della politica”, ha detto il premier aprendo il suo intervento.

“Anche oggi siamo in un momento estremamente complesso per l’Italia e la Ue, con il quadro geopolitico in rapida trasformazione con il ritorno della guerra e le tensioni su Taiwan. La congiuntura economica è segnata da una profonda incertezza” e l’inflazione “pesa in modo molto gravoso sui bilanci di famiglie e imprese”, ha detto Draghi, invitando tutti ad andare a votare.

“Protezionismo e isolazionismo non coincidono con l’interesse nazionale”

“Mi auguro che chiunque avrà il privilegio” di andare al governo, ha rilevato, “saprà rappresentare lo spirito repubblicano che ha animato dall’inizio il nostro esecutivo”.

“La credibilità interna deve andare di pari passo con quella internazionale – ha aggiunto Draghi -. L’Italia è paese fondatore di Ue, protagonista del G7 e della Nato”. “Protezionismo e isolazionismo non coincidono con il nostro interesse nazionale”. Draghi ha ricordato le “illusioni autarchiche del secolo scorso”.

L’intervento sul gas: “Sulla strada per l’indipendenza dal gas russo”

Il premier è intervenuto anche sul gas. Le importazioni di gas russo sono “sempre meno significative e una loro eventuale interruzione avrebbe un impatto minore, gli stoccaggi sono oramai all’80% in linea con il raggiungimento del 90% entro ottobre”.

Con i nuovi “rigassificatori l’Italia sarà in grado di essere completamente indipendente dal gas russo dall’autunno 2024. E’ un obiettivo fondamentale per la sicurezza nazionale”.

I costi del gas, ha detto ancora, “hanno raggiunto livelli insostenibili” con “picchi” più “di 10 volte” rispetto al “valore storici. Abbiamo spinto molto a livello Ue per un tetto massimo al prezzo del gas. Alcuni paesi continuano ad opporsi perché temono blocchi forniture”. Ma i “limiti di queste posizioni” sono evidenti.

“L’Ue si trova con forniture incerte e costi aumentati. Prossimo consiglio europeo sarà presentata una proposta dalla commissione”. “In questa fase del ciclo economico era giusto dare e non prendere: non abbiamo mai aumentato tasse, tranne quelle per gli extraprofitti” nel settore energetico per chi ha fatto “utili senza precedenti”, un aumento che si è tradotto nella penalizzazione della maggior parte di cittadini e imprese. “E’ giusto e essenziale che contribuiscano senza ritardare”.

Forniture di gas russo in Italia sempre meno significative

“A differenza di altri Paesi europei, – ha rilevato – le forniture di gas russo in Italia sono sempre meno significative, e una loro eventuale interruzione avrebbe un impatto minore di quanto avrebbe avuto in passato. Il livello di riempimento degli stoccaggi ha ormai toccato l’80%, in linea con l’obiettivo di raggiungere il 90% entro ottobre. Il governo ha predisposto i necessari piani di risparmio del gas, con intensità crescente a seconda della quantità di gas che potrebbe venire eventualmente mancare. Ma avete sentito il ministro Cingolani e cosa preveda per quanto riguarda il risparmio energetico”.