Berlusconi a Obama: “Più impegno italiano”

Dopo averlo definito “abbronzato” e aver detto qualche battutina di troppo con la first lady Michelle, il premier brucia sul tempo tutti gli altri leader europei e prima che dalla Difesa arrivino dati e direttive precise sugli uomini da impiegare in missione dà la sua parola: sì a maggior sostegno dall’Italia

berlusconi_obamaBarack non ha ancora finito di chiamare che Silvio ha già risposto. Al telefono con Obama, Berlusconi rassicura il presidente degli Stati Uniti:  l’Italia si impegna a sostenere il maggiore sforzo bellico della comunità internazionale in Afghanistan.

Dopo averlo definito “abbronzato” e aver detto qualche battutina di troppo con la first lady Michelle, il premier brucia sul tempo tutti gli altri leader europei e prima che dalla Difesa arrivino dati e direttive precise sugli uomini da impiegare in missione dà la sua parola.

Poi con una nota di  Palazzo Chigi si placano gli eccessivi entusiasmi: «La questione verrà approfondita nei dettagli in occasione di un prossimo incontro tra il ministro degli Esteri Frattini ed il segretario di Stato Clinton. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha ricevuto una telefonata da parte del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Nel corso della cordiale conversazione è stata esaminata principalmente la situazione in Afghanistan ed il presidente americano ha illustrato i punti salienti della revisione strategica che l’Amministrazione Usa si appresta a varare. Il presidente Obama – prosegue la nota – ha elogiato il ruolo di leadership svolto dal presidente Berlusconi sulla questione afghana e sui numerosi altri teatri di crisi, chiedendo il sostegno dell’Italia nel rafforzamento dell’impegno della comunità internazionale in Afghanistan. Il presidente del Consiglio ha accolto positivamente questa richiesta  e entrambi hanno deciso che essa verrà approfondita nei dettagli in occasione di un prossimo incontro tra il ministro degli Esteri Frattini ed il segretario di Stato Clinton».

Ci pensa poi il ministro della Difesa La Russa a precisare il ruolo delle truppe italiane. Da un lato conferma che «l’impegno per un incremento c’è», dall’altro spiega che «non è ancora stato quantificato». Una cosa sembra praticamente certa: la missione italiana in Afghanistan verrà incrementata con militari e carabinieri che per il loro ruolo di addestratori delle forze di sicurezza locali – sia in Iraq che in Afghanistan -, hanno riscosso anche di recente l’apprezzamento dei vertici militari Usa e di Obama in persona.

Ma di numeri ancora nessuno parla, non c’è stato nessun accenno nemmeno durante l’incontro tra il segretario generale della Nato Rasmussen, il premier Berlusconi, il responsabile della Farnesina Frattini e La Russa. Stesso discorso per quanto riguarda la telefonata che il segretario alla Difesa Usa Bob Gates ha fatto nel pomeriggio a La Russa: un colloquio «particolarmente cordiale, servito per uno scambio di opinioni in relazione all’assetto operativo dei contingenti militari impiegati in Afghanistan».

Il ministro della Difesa ha avanzato anche un suggerimento: «Certo il governo valuterà attentamente le richieste di Rasmussen e, nel farlo, il mio consiglio è che tenga d’occhio non solo il numero di truppe da inviare in Afghanistan ma il complesso” delle missioni per bilanciare la presenza di soldati italiani all’estero».

Secondo La Russa, rientrati i 400 soldati partiti per garantire sicurezza durante le elezioni afghane, i militari italiani oggi in Afghanistan sono “2.500-2.600”. Un numero lontano dai 3.150 attualmente autorizzati, ma che potrebbe essere ora riproposto.

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