La Cia beffata da Osama bin Laden: mandava e-mail, ma non aveva internet (né luce, né telefono)

Pubblicato il 13 Maggio 2011 - 14:40 OLTRE 6 MESI FA

Una chiave USB

WASHINGTON, STATI UNITI – Per tutti gli anni di caccia a Osama bin Laden, la Cia in ogni sua incarnazione lo ha cercato anche nel cyberspazio credendo che potesse tradirsi con un collegamento a internet ed essere istantaneamente individuato dai grandi ”orecchi” Usa disseminati in tutto il mondo e dai satelliti che ormai possono rilevare e sorvegliare qualunque cosa.

Alla fine gli agenti americani decisero che, dovunque si trovasse, bin Laden non poteva usare la rete e quindi la posta elettronica. Ma hanno preso un gigantesco granchio, perche il capo di Al Qaeda di e-mail ne mandava e ne riceveva quante ne voleva senza toccare internet. Come?

Con un sistema talmente semplice da lasciare a bocca aperta i supertecnici dello spionaggio. Lo hanno raccontato all’Associated Press due funzionari dell’antiterrorismo Usa, che hanno voluto mantenere l’anonimato, in base a parte del materiale ritrovato dalle Navy Seals nella villa di bin Laden dove sono piombate dal cielo uccidendo in breve tempo il capo terrorista. Quello che lascia perplessi è che nessuno dei cervelloni coinvolti nella caccia abbia neppur lontaneamente immaginato un sotterfugio del genere.

Il sistema ideato da bin Laden era basato su disciplina e fiducia ed ha funzionato egregiamente per anni. Ma dopo l’assalto al rifugio ha lasciato dietro di sè un vasto archivio di messaggi e-mail e indirizzi che gli specialisti americani stanno ora esaminando. Il sistema funzionava così: nascosto nella sua villa senza elettricità o linee telefoniche di Abbottabad, 50 km da Islamabad, bin Laden scriveva i suoi messaggi sul computer scollegato per poi immetterli in una chiave USB. Questa veniva quindi affidata ad un corriere che raggiungeva un distante internet cafè.

In quel posto il corriere inseriva la chiave in un computer, vi copiava il messaggio di bin Laden e lo spediva come una qualsiasi e-mail. Analoga procedura per la posta in arrivo. Il corriere la immagazzinava nella chiave e la portava a bin Laden che poteva leggerla anche a computer offline. Era un processo lento e faticoso, ma talmente meticoloso che perfino esperti funzionari dell’intelligence Usa si sono meravigliati di come abbia potuto farlo funzionare per tanto tempo.

Gli Stati Uniti hanno sempre sospettato che bin Laden comunicasse con l’esterno tramite corrieri, ma non hanno mai immaginato quanto vaste e frequenti fossero quelle comunicazioni, come sta rivelando il materiale trovato nel suo rifugio. Dopo l’uccisione del capo di Al Qaeda Le Navy Seals hanno portato via dalla villa circa 100 chiavi USB, che gli esperti stanno esaminando e che servivano a bin Laden per comunicare con i suoi associati nel mondo ed essere da loro contattato.