Blitz Medio Oriente, Israele: allentamento a Gaza in cambio di forza navale Nato

Il governo d’Israele potrebbe essere disposto ad aprire uno spiraglio parziale nel blocco marittimo imposto alla Striscia di Gaza – controllata dagli integralisti di Hamas dal 2007 – laddove gli Stati Uniti o la Nato si facessero carico di controllarne i porti e ispezionare in alto mare le navi dirette verso l’enclave. Lo riferisce stasera la tv israeliana, sulla base d’indiscrezioni che al momento non trovano conferme ufficiali di sorta.

L’argomento, secondo Canale 2, sarebbe stato affrontato oggi dal premier Benyamin Netanyahu (che ancora ieri ha difeso in un discorso alla nazione la necessità del blocco terrestre e navale nei confronti della Striscia) nel corso di un incontro con l’inviato in Medio Oriente del Quartetto (Usa-Russia-Ue-Onu), Tony Blair.

Stando a Canale 10, invece, il dossier deve essere ancora discusso dal gabinetto ristretto di sicurezza israeliano, che si riunirà nelle prossime ore, ma sarebbe stato già sollevato in via d’ipotesi in colloqui riservati con esponenti dell’amministrazione americana di Barack Obama: in risposta alle pressioni per una revoca (o almeno un ammorbidimento) dell’embargo, moltiplicatesi sulla scia del sanguinoso blitz compiuto lunedì dalle forze speciali israeliane contro la flottiglia multinazionale di attivisti filopalestinesi che cercava di raggiungere Gaza con un carico di aiuti.

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