Egitto, Adly Mansour presidente ad interim: in piazza i difensori di Morsi

Pubblicato il 5 Luglio 2013 - 09:22 OLTRE 6 MESI FA
Egitto, Adly Mansour presidente ad interim: in piazza i difensori di Morsi

Egitto, Adly Mansour presidente ad interim: in piazza i difensori di Morsi

IL CAIRO – In Egitto la transizione verso nuove elezioni avrà il volto di Adly Mansour. Classe 1945, pressoché sconosciuto agli egiziani, è il nuovo presidente ad interim: Mansour ha giurato giovedì sera.

Il day after della deposizione di Morsi ha già indicato chiaramente quanto sia cambiato il clima attorno alla Fratellanza. Fino a ieri potente organizzazione rimasta per molti versi impenetrabile, da oggi è finita sulla lista dei ricercati per vari reati, fra i quali incitamento alla violenze e insulto alla magistratura. A finire nelle mani delle forze di sicurezza Mohamed Badie, potente ed elusiva guida spirituale della Fratellanza, da molti ritenuto in Egitto il vero presidente dietro Morsi. La destituzione di Morsi non libererà almeno per il momento le piazze egiziane.

Per venerdì i ribelli di Tamarod hanno indetto una manifestazione per proteggere gli esiti della rivoluzione. I pro Morsi ne hanno convocata un’altra ”contro il colpo di stato militare”. L’esercito nella serata di giovedì ha lanciato un appello ”all’unità e alla riconciliazione” assicurando che non ci saranno ”misure eccezionali o arbitrarie contro qualsiasi fazione e corrente politica” e ricordando che l’abuso del diritto di protesta potrebbe trasformarsi in una minaccia ”alla pace sociale, agli interessi nazionali e all’economia”.

Il primo atto del nuovo presidente ad interim sarà la formazione di un nuovo governo. Quello di Hisham Qandil è ancora in carica per gli affari correnti anche se giovedì nove ministri della Fratellanza hanno presentato le loro dimissioni per protestare contro la rimozione di Morsi. Secondo alcune fonti Mansour non ha avuto l’assenso da quello che appariva come il candidato naturale a fare il premier della transizione, Mohamed el Baradei, nominato portavoce del Fronte di salvezza nazionale delle opposizioni. Secondo le fonti citate da al Ahram online, Baradei ha declinato l’offerta dicendo di volersi impegnare ma senza un ruolo di primo piano.

L’annuncio della manifestazione degli islamici contro il golpe dà l’idea che la contrapposizione dura non è finita e che solo l’avvicinarsi del Ramadan, il mese sacro per i musulmani, che comincia mercoledì prossimo, può alleviare le tensioni palpabili anche sotto la sbornia di entusiasmo che ha travolto l’Egitto dopo l’annuncio dell’estromissione di Morsi. Le parole di Mohamed el Beltagy, uno dei dirigenti più conosciuti della Fratellanza, sono un campanello d’allarme, quando afferma che la Fratellanza non imbraccerà le armi, ma che altri non meglio precisati gruppi potranno essere portati alla resistenza violenta.