Grano ucraino, turchi e russi trattano sul bottino. Miraggi, sospetti, di trattative immaginarie

Grano ucraino, Ankara propone ai russi mediazione sulla spartizione del bottino. Ma Mosca vuole altro e di più: stop alle sanzioni occidentali che evidentemente non fanno solo il solletico.

di Lucio Fero
Pubblicato il 9 Giugno 2022 - 11:18 OLTRE 6 MESI FA
Grano ucraino, turchi e russi trattano sul bottino. Miraggi, sospetti, di trattative immaginarie

Grano ucraino, turchi e russi trattano sul bottino. Miraggi, sospetti, di trattative immaginarie FOTO ANSA

Il grano sarebbe ucraino. Si legge però di una intesa cui si lavora tra Russia e Turchia. La Russia imbarcherebbe grano ucraino da porti ucraini, il grano sequestrato e sottratto, i porti conquistati e occupati. La Turchia garantirebbe la navigazione delle navi silos, assistenza tecnica, eventualmente primi approdi e avvii alla commercializzazione. La Russia quindi venderebbe il grano ucraino e incasserebbe i proventi della vendita. La Turchia in cambio avrebbe terra, terra e non grano. Terra in Siria dove la Russia gentilmente consentirebbe ai turchi di allargare la fascia di territorio siriano oltre il confine turco che Ankara definisce “di sicurezza”. Entrambe, Russia e Turchia, si intesterebbero poi il merito dell’accordo a fini umanitari. Lo farebbero per evitare carestie e penurie alimentari in Africa e Medio Oriente.

E gli ucraini?

Gli ucraini niente. Al tavolo dell’intesa sul grano neanche ci sono. Il grano sarebbe loro ma loro non è più. Glielo hanno preso i russi insieme ai porti. Forse, molto forse, se volessero domani consegnare ai russi e conferire ai porti diventati russi il grano che ancora hanno, magari russi e turchi commercializzerebbero anche il grano ucraino. Pagando pedaggio e nolo ovviamente e ovviamente dopo atto di contrizione da parte ucraina, generale contrizione, mica solo sul grano. Questo più o meno il piano turco, questo il progetto “mediatore” elaborato da Erdogan. In effetti una mediazione, un punto d’incontro nella spartizione di un bottino e il bottino conquistato in armi è il grano ucraino.

Ma Mosca non ci sta

Il piano era soprattutto turco, Mosca però no ci sta. I fondo col grano preso agli ucraini può farci quel che le pare, anche farlo marcire. E a Mosca l’idea di una bella carestia nel nord africa che spedisca migranti africani nella nemica Europa non dispiace per nulla. E ancora: Mosca dall’incasso da vendita spartizione bottino grano ci fa poco rispetto alla dimensione economica dei suoi guai. Mosca vuole fine sanzioni economiche occidentali ai suoi danni. Mentre fior di neutralisti-pacifisti-realisti qui in Occidente (soprattutto in Italia a contare il vero) spiegano che la sanzioni alla Russia fanno il solletico e fanno davvero male solo a noi) il Cremlino cerca di scardinare le sanzioni legandole alla commercializzazione internazionale delle derrate alimentari. Se è solletico, deve essere insopportabile come prurito, facciamo eritema?

Vedere ciò che si spera

E’ umano, si chiama miraggio. E’ il vedere come il formarsi nella realtà dei tratti dell’immagine che vorremmo fosse realtà. Vorremmo acqua e ombra, vediamo il miraggio dell’oasi. Lì una questione di rifrazione ottica e di calore nell’atmosfera e di interazione tra temperatura e prospettiva. Qui, nel caso della guerra in Ucraina, la umana speranza possa togliere il fastidio, l’incomodo. Spazzata via dall’oasi di una trattativa. Ogni giorno si crede o si fa finta di vedere o segnalare spiragli, aperture, trattative. Nella realtà Putin qui e adesso non vuole trattare nulla e ha più volte chiarito che lui tratterà solo la presa d’atto altrui di ciò che lui avrà preso con le armi. E ciò che ha già preso dell’Ucraina non gli basta.

Nella realtà Zelensky e l’Ucraina tutta fino a che saranno in gradi di combattere non hanno nulla da trattare se non la cessione di un terzo dell’Ucraina alla Russia. Non c’è nessuno spiraglio e nessuna oasi di trattive che non sia un miraggio. Talvolta un miraggio sospetto nella sua genesi e nel suo annuncio: per ora le due parti trattano con le armi, è sulla linea dei combattimenti che si formano i connotati della trattativa, chi annuncia spiragli per smettere di mandare armi agli ucraini forse il miraggio lo inventa e non lo subisce, forse volutamente inganna invece di essere ingenuamente ingannato.