Libia, ancora morti ad Al Baida. Silurato il dirigente della sicurezza

Muhammar Gheddafi

TRIPOLI – Il ministero dell’interno libico ha silurato oggi un alto dirigente locale della sicurezza, in seguito alla morte di due persone nelle manifestazioni ad Al Baida, 1.200 chilometri ad est di Tripoli. Lo ha reso noto il giornale libico Qurina sul suo sito internet.

Gli oppositori del regime di Muammar Gheddafi avevano lanciato un appello a manifestare oggi in tutta la Libia nella “giornata della collera”, ma gli elementi di dissuasione messi in campo dal governo sono molteplici, e gli scontri ad Al Beida, terza città nel Paese, dove nella notte ci sarebbero stati diversi morti, evocano il rischio di un duro confronto.

Le organizzazioni dei diritti umani hanno messo in guardia contro i rischi di una dura repressione da parte delle forze dell’ordine, in un Paese che è poco abituato alla libera espressione del malcontento popolare. La reazione delle forze di sicurezza libica, secondo quanto riportano siti di opposizione questa mattina, si è fatta sentire anche nella nottata, soprattutto nell’est del Paese e a Beida dove nella notte ci sarebbero stati tra i “9 ed i 13 morti fra i manifestanti”, dopo l’intervento delle forze dell’ordine, che avrebbero messo in campo anche gli elicotteri, che avrebbero poi fatto fuoco.

Intanto, la televisione libica ha trasmesso solo immagini di manifestazioni di supporto a Gheddafi e la stampa, anche la più riformista, non ha citato gli scontri di ieri a Bengasi. Piuttosto, è stato ricordato il quinto anniversario, che cade oggi, dell’attacco al consolato italiano di Bengasi nel 2006 da parte di un gruppo di libici per protestare contro le dichiarazioni del ministro Roberto Calderoli, giudicate offensive per i musulmani. Gheddafi, per rimarcare il fatto, ha ricevuto nei giorni scorsi le famiglie delle vittime che ha definito “martiri”.

Altro elemento di dissuasione è costituito dai sostenitori del regime organizzati dai Comitati rivoluzionari, spina dorsale del sostegno al leader libico. Ieri, dalle prime ore del mattino fino a tarda notte, in diverse città della Libia, da Tripoli a Bengasi, passando per Sirte e Sebha, si sono svolte delle grandi manifestazioni popolari di giovani, donne e bambini che sventolavano drappi verdi, immagini del leader e gridavano slogan di supporto a Gheddafi e al sistema basato sul potere alle masse, dichiarandolo come una “scelta storica e strategica non rimpiazzabile”.

Sempre ieri la giornata del colonnello libico si è conclusa con un gran bagno di folla al momento del’inaugurazione del nuovo sport club della squadra di calcio libica Al Ahli, dove più di 15.000 tifosi hanno gridato a una sola voce il loro supporto al colonnello.

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