Mosca chiama Roma: saranno gli italiani i nuovi oligarchi della modernizzazione Putin-Medvedev

Dmitri Medvedev

Miliardi di dollari per modernizzare l’economia e le infrastrutture di un Paese immenso che sta rapidamente risalendo la china dopo la crisi: il progetto varato dal Cremlino di modernizzazione dell’economia e delle infrastrutture, molte delle quali risalenti ormai all’era sovietica, è un business gigantesco, finanziato prevalentemente con i ricchi introiti del gas e degli idrocarburi, ma aperto anche alle aziende italiane. Proprio a loro si è rivolto oggi il presidente della Federazione russa Dmitri Medvedev, in visita a Milano prima di regalarsi un week-end di relax sulle piste valdostane del ghiacciaio di Plateau Rosa.

Nel colloquio di un’ora e mezza con il presidente del consiglio italiano Silvio Berlusconi, segnato dal feeling e dalla confidenza che il premier sembra ormai trovare naturale con tutti gli interlocutori russi, a partire ovviamente dall’ “amico” Vladimir Putin. Un’intesa che si fa plastica in conferenza stampa, con i due che si chiamano ripetutamente per nome tra complimenti reciproci, e durante il giro turistico tra i tesori di Milano, con Berlusconi che fa da Cicerone a Medvedev alla sua prima visita in città.

Una visita di poche ore, tra Piazza Scala e le meraviglie del Duomo, tra un veloce aperitivo allo storico caffè Zucca in Galleria Vittorio Emanuele e il Cenacolo vinciano. Il tutto, ovviamente, in una città blindata, presidiata da una miriade di agenti, anche in assetto antisommossa, e da cecchini appostati su tetti e terrazze.

Berlusconi e Medvedev si sono compiaciuti della netta ripresa dell’interscambio tra i due Paesi (+41% nei primi quattro mesi del 2010) dopo la frenata del 2009, con la crisi mondiale che aveva affossato del 30% il volume degli scambi. E hanno approfondito le molteplici sinergie che già legano i grandi gruppi italo-russi, come le intese Finmeccanica-Pirelli-Russian Technologies, Alitalia-Aeroflot e Fiat-Sollers (”è un progetto molto importante e spero crescerà e si amplierà”, è stato l’auspicio del leader del Cremlino).

Ma sono i nuovi investimenti ad aver catalizzato l’attenzione dei due, con Medvedev convinto che l’Italia possa giocare un ruolo da protagonista nel processo di modernizzazione del suo Paese, in particolare nei comparti ”ad alto contenuto tecnologico”. Non a caso il presidente russo ha citato i settori della farmaceutica, dell’aerospazio, delle telecomunicazioni e del nucleare: ”Ciascuna di queste sfere – ha assicurato – è aperta alla partecipazione italiana”.

Musica per le orecchie del Cavaliere, impegnato da sempre nella sua personalissima “diplomazia economica” per spianare la strada ai ”colleghi” imprenditori. Nell’ora e mezza di colloquio anche tanta politica estera (Medio Oriente, Iran, Afghanistan) e una convinzione comune: il G8 resta un foro utilissimo per il dialogo e la conoscenza personale tra i leader degli otto Paesi più industrializzati e ideologicamente affini.

Con Medvedev che si è spinto a definire Berlusconi come ”il più autorevole ed esperto” frequentatore del summit. Prima di raggiungere in elicottero Cervinia, Medevdev si è fermato a colazione nella villa del premier ad Arcore, con tanto di gelato tricolore, e poi è stato accompagnato dal premier a Villa Gernetto, sede della futura Universitàdel Pensiero liberale: Berlusconi, dopo l’amico Putin, ha riservato oggi un posto da docente anche a lui.

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