Obama, Clinton e Bush “invadono” Haiti

Democratici e repubblicani sono uniti per dimostrare l’appoggio umanitario adesso, ma Haiti potrebbe diventare un’altra Cuba, un altro vessillo della politica di sicurezza Usa, un altro satellite da utilizzare

Gli Stati Uniti si mobilitano per Haiti, i marines invadono l’isola colpita dal sisma e il presidente Obama si fa affiancare dai suoi predecessori per annunciare al mondo il loro “sforzo storico”.

I soccorritori americani sono arrivati per dare cibo, acqua e medicine agli sfollati per fronteggiare la catastrofe, ma la conferenza congiunta di Obama, Bush e Clinton è un chiaro segno.

Democratici e repubblicani sono uniti per dimostrare l’appoggio umanitario adesso, ma Haiti potrebbe diventare un’altra Cuba, un altro vessillo della politica di sicurezza Usa, un altro satellite da utilizzare, una base per i terroristi di Al Qaeda.

Lo sforzo per la raccolta di fondi per Haiti è il più «importante che gli Usa abbiamo mai affrontato nella loro storia e l’impegno degli Stati Uniti con Haiti si misurerà in mesi e anni, non solo in giorni e settimane», ha sottolineato Obama.

Anche Bush e Clinton si sono impegnati a guidare e seguire la raccolta del denaro e con il nuovo presidente hanno annunciato la nascita di un fondo per la ricostruzione a lungo termine di Haiti. Obama ha chiesto quindi agli americani di contribuire attraverso il sito http://clintonbushhaitifund.org.

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