Papa Francesco, l’ultima intervista: “Carrierismo e vanità, i mali della Chiesa”

Pubblicato il 14 Marzo 2013 - 12:08| Aggiornato il 1 Ottobre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Vanità e carrierismo sono i mali della Chiesa secondo Papa Francesco. Nell’ultima intervista, rilasciata dall’allora cardinale Jorge Mario Bergoglio, un anno prima di salire al soglio pontificio, si parla di evangelizzazione e fede come missione, e non possesso. Era il febbraio 2012, l’allora porporato Bergoglio a colloquio con il quotidiano La Stampa, in occasione del concistoro per i documenti trafugati in Vaticano rispondeva allo spirito di servizio e di umiltà auspicato da papa Ratzinger.

“Si deve evitare la malattia spirituale della Chiesa autoreferenziale – diceva Bergoglio – quando lo diventa la Chiesa si ammala. E’ vero che uscendo per strada, come accade a ogni uomo e a ogni donna, possono capitare incidenti. Però se la Chiesa rimane chiusa in sé stessa, autoreferenziale invecchia. E tra una Chiesa accidentata che esce per strada, e una Chiesa ammalata di autoreferenzialità, non ho dubbi nel preferire la prima”.

Quanto alle schermaglie di corte, interne al Vaticano, l’allora cardinale affermava: “Mi ha colpito l’immagine evocata da papa Benedetto XVI, che ha parlato di Giacomo e Giovani e delle tensioni interne ai primi seguaci di Gesù su chi dovesse essere il primo. Questo ci indica che certi atteggiamenti, certe discussioni, sono sempre avvenute nella Chiesa, fin dagli inizi”. E aggiungeva: “Il cardinalato è un servizio, non è un’onoreficenza. La vanità, il vantarsi di se stessi, è un atteggiamento della mondanità spirituale, che è il peccato maggiore nella Chiesa”.

“Il carrierismo, la ricerca di avanzamenti, rientra pienamente in questa mondanità spirituale […] I cardinali non sono gli agenti di una Ong ma servitori del Signore, sotto l’ispirazione dello Spirito Santo”.