Gb, appello degli intellettuali contro la “visita di Stato” del papa

Pubblicato il 15 Settembre 2010 - 15:00 OLTRE 6 MESI FA

Benedetto XVI

Lo scrittore Ken Follett, lo scienziato Terry Pratchett, l’attore Stephen Fry, l’autore della trilogia letteraria fantasy ‘La Bussola d’Oro’ Philip Pullmann sono tra gli oltre 50 intellettuali firmatari di una lettera aperta pubblicata oggi sul Guardian in cui si afferma che a papa Benedetto XVI non dovrebbe essere concesso ”l’onore” della visita di Stato.

Il Pontefice arriva domani in Gran Bretagna: tra gli altri firmatari dell’appello ci sono lo scienziato del ‘Fiume della Vita’ e ateo convinto Richard Dawkins e Peter Thatchell, attivista militante per i diritti degli omosessuali.

I firmatari dell’appello sostengono che il Papa, ”come cittadino dell’Europa e leader di una religione con molti aderenti nel Regno Unito è ovviamente libero di entrare nel paese”, ma obiettano che il Vaticano ”si è reso responsabile di atti come: la mancata distribuzione di preservativi che a sua volta ha portato alla crescita demografica nei paesi poveri e alla diffusione dell’Aids; l’opposizione ai pari diritti per gay e lesbiche; la negazione dell’aborto alle donne, anche le più vulnerabili; l’assenza di reazione ai molti casi di pedofilia all’interno della sua organizzazione”.

Nella lettera si attribuisce al Papa anche la mancata firma di molti trattati internazionali per i diritti umani e di aver invece stipulato trattati bilaterali con nazioni dove i diritti umani dei cittadini non sono rispettati.

”Respingiamo la mascherata della Santa Sede come Stato, e del Papa come capo di Stato, come un conveniente copione per ampliare l’influenza internazionale del Vaticano”, si legge nella lettera.

Ieri il primo ministro britannico David Cameron aveva salutato la visita ”storica e incredibilmente importante” del Papa come ”un grande onore” per la Gran Bretagna. ”Certo, non tutti concordano con tutto ciò che il Papa afferma”, aveva ammesso Cameron, ma ”Ciò non deve impedirci di riconoscere che il suo messaggio aiuta a metterci alla prova, a porci delle domande sulla nostra società e su come ci comportiamo con noi stessi e con gli altri”.